Una settimana fa circa, i miei colleghi di Planetek Italia hanno ricevuto un'email in cui si spiegava che il successo di applicazioni di social networking tipo Facebook sta, a detta di molti, nel fatto che le persone che partecipano ci mettono la faccia, nel senso letterale. Quasi nessuno si nasconde dietro nickname o pseudonimi vari, ma accetta di mettersi in gioco a livello personale, è riconoscibile e quindi riconosciuto.
Questo è uno dei motivi per cui abbiamo pensato che sarebbe stato bello, quest'anno, accompagnare gli auguri di Natale (che tradizionalmente mandiamo per e-mail a tutti i nostri amici, partner e clienti, versando in beneficienza ciò che avremmo speso per l'invio di cartoline o altri oggetti materiali) con un breve video, che raccontasse in 30" la nostra azienda, per far sapere alle svariate migliaia di persone (non esagero) che ricevono i nostri auguri come siamo, e quanto belli siamo.
30" non sono bastati, in realtà. Mario Marangi, il video maker, c'ha provato a farci stare tutti senza violare le condizioni di fairy use della canzone scelta come base musicale ("All I want for Christmas is You", di Mariah Carey), ma qualcuno è rimasto inevitabilmente fuori.
Mario è il primo ad apparire nel video, e non per sua scelta: aveva già sforato la durata del video e non voleva inserire il suo pezzo.. l'ho dovuto costringere. E adesso gli ho chiesto di prepararmi il video del backstage, in cui ci saranno veramente tutti!
Una nota importante prima di chiudere: quello che avremmo speso in biglietti d'auguri, è stato devoluto a favore di Emergency, l'associazione italiana che offre assistenza medico-chirurgica gratuita e di elevata qualità alle vittime civili delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Se anche tu vuoi dare una mano anche tu ad Emergency fai una donazione, o acquista il calendario 2009.
Sinceri Auguri di Buon Natale a tutti.
Massimo
mercoledì 24 dicembre 2008
domenica 21 dicembre 2008
Image Web Server e le mappe on-line dei presepi di Puglia
Probabilmente l'avete già visto all'opera su qualche importante portale WebGIS regionale: Image Web Server è lo strumento della ERDAS che permette di pubblicare su web immagini satellitari, ortofoto o cartografia raster in genere, senza doversi preoccupare della dimensione dei file.
Per chi non lo conoscesse consiglio di guardare il portale ViaggiareinPuglia.it (di cui parlo alla fine di questo post) o il SIT Regionale dell'Abruzzo, dove si può apprezzare la velocità di pubblicazione delle cartografie, con le ortofoto che fanno da sfondo alle diverse mappe tematiche o allo stradario.
Se poi volete una panoramica più completa di tutte le caratteristiche del prodotto, conviene fare un giro sul sito demo della ERDAS http://iws.erdas.com dove ci sono dei mosaici spettacolari di immagini satellitari a livello mondiale su cui zoomare a piacimento.
Mi sono anche reso conto che, da quando la ERDAS ha annunciato la disponibilità del nuovo Image Web Server 2009, c'è stata una novità importante che forse avrebbe meritato più attenzione: la possibilità di gestire nuovi formati raster, tra cui GeoTiff, IMG e MrSID, che si aggiungono ai due formati "storici" ECW e JPG2000.
Image Web Server 2009 fornisce anche un nuovo plug-in che consente di gestire, lato client, la riproiezione al volo, anche di layer multipli, in sistemi di coordinate diverse. I sistemi di riferimento sono stati incrementati, e la loro identificazione è stata allineata allo standard internazionale EPSG (ad esempio: UTM33WGS84 in EPSG è 32633).
So che il plug-in per Image Web Server non è ben visto da chi preferisce avere un accesso immediato alle mappe, senza dover installare "software proprietario" (anche se è solo un plug-in!) per la consultazione dei dati su Web, ma come dico sempre, il bello è poter scegliere. IWS infatti, in alternativa, permette di pubblicare mappe usando lo standard WMS, ed è riconosciuto come il più veloce server di immagini per questo scopo.
Quindi se vuoi la massima velocità usi il plug-in (che abilita lo streaming ecwp), e se invece vuoi realizzare un sito coerente con gli standard OGC puoi sfruttare il protocollo WMS e, perchè no, anche il WMS-C, che è la richiesta WMS che supporta il cache-tiling (che aumenta ulteriormente la velocità di visualizzazione delle mappe).
Ci sono altre novità interessanti (come il supporto del JPIP, il JPEG 2000 Interactive Protocol, le versioni per Windows 2008 server, Sun Solaris, Linux ecc.) ma per i dettagli cliccate qui.
Quello che mi interessa segnalare in questo post è proprio il portale Viaggiare in Puglia, dell'Assessorato al Turismo e Industria Alberghiera della Regione Puglia, che in occasione delle festività natalizie pubblica la sezione speciale "Presepi di Puglia".
Qui è indicata l'ampia offerta (e forse non è nemmeno esaustiva) di presepi artistici, viventi, animati e le tante mostre-mercato della mia Terra. Una volta scelta la destinazione, per sapere come raggiungerla, clicca sul link "localizza su mappa".
Per chi non lo conoscesse consiglio di guardare il portale ViaggiareinPuglia.it (di cui parlo alla fine di questo post) o il SIT Regionale dell'Abruzzo, dove si può apprezzare la velocità di pubblicazione delle cartografie, con le ortofoto che fanno da sfondo alle diverse mappe tematiche o allo stradario.
Se poi volete una panoramica più completa di tutte le caratteristiche del prodotto, conviene fare un giro sul sito demo della ERDAS http://iws.erdas.com dove ci sono dei mosaici spettacolari di immagini satellitari a livello mondiale su cui zoomare a piacimento.
Mi sono anche reso conto che, da quando la ERDAS ha annunciato la disponibilità del nuovo Image Web Server 2009, c'è stata una novità importante che forse avrebbe meritato più attenzione: la possibilità di gestire nuovi formati raster, tra cui GeoTiff, IMG e MrSID, che si aggiungono ai due formati "storici" ECW e JPG2000.
Image Web Server 2009 fornisce anche un nuovo plug-in che consente di gestire, lato client, la riproiezione al volo, anche di layer multipli, in sistemi di coordinate diverse. I sistemi di riferimento sono stati incrementati, e la loro identificazione è stata allineata allo standard internazionale EPSG (ad esempio: UTM33WGS84 in EPSG è 32633).
So che il plug-in per Image Web Server non è ben visto da chi preferisce avere un accesso immediato alle mappe, senza dover installare "software proprietario" (anche se è solo un plug-in!) per la consultazione dei dati su Web, ma come dico sempre, il bello è poter scegliere. IWS infatti, in alternativa, permette di pubblicare mappe usando lo standard WMS, ed è riconosciuto come il più veloce server di immagini per questo scopo.
Quindi se vuoi la massima velocità usi il plug-in (che abilita lo streaming ecwp), e se invece vuoi realizzare un sito coerente con gli standard OGC puoi sfruttare il protocollo WMS e, perchè no, anche il WMS-C, che è la richiesta WMS che supporta il cache-tiling (che aumenta ulteriormente la velocità di visualizzazione delle mappe).
Ci sono altre novità interessanti (come il supporto del JPIP, il JPEG 2000 Interactive Protocol, le versioni per Windows 2008 server, Sun Solaris, Linux ecc.) ma per i dettagli cliccate qui.
Quello che mi interessa segnalare in questo post è proprio il portale Viaggiare in Puglia, dell'Assessorato al Turismo e Industria Alberghiera della Regione Puglia, che in occasione delle festività natalizie pubblica la sezione speciale "Presepi di Puglia".
Qui è indicata l'ampia offerta (e forse non è nemmeno esaustiva) di presepi artistici, viventi, animati e le tante mostre-mercato della mia Terra. Una volta scelta la destinazione, per sapere come raggiungerla, clicca sul link "localizza su mappa".
mercoledì 17 dicembre 2008
Analisi dei cambiamenti su immagini Radar
Contemporaneamente all'annuncio dell'ASI sulle immagini acquisite da Cosmo SkyMed III, la ERDAS Inc. ha annunciato la disponibilità di un nuovo modulo aggiuntivo per ERDAS Imagine, che si chiama IMAGINE Coherence Change Detection.
Questo nuovo modulo, che fa parte della Radar Mapping Suite di ERDAS Imagine, fornisce una serie di strumenti utili a supportare l'operazione di analisi dei cambiamenti su immagini radar, acquisite a distanza di tempo una dall'altra, mediante interferometria.
Provo ad elencare le principali caratteristiche di questo nuovo modulo:
In seguito si potranno applicare al risultato del pre-processing (sfruttando in particolare la possibilità di avere l'output in tutti i formati e le proiezioni supportate da ERDAS) eventuali metodi od algoritmi proprietari, da affiancare ai risultati ottenuti precedentemente in maniera speditiva.
Allo stesso tempo, gli strumenti del modulo Coherence Change Detection (CCD) sono estremamente utili anche per gli utenti che hanno bisogno di un tool completo, che li porti dal preprocessing sino ad ottenere un risultato significativo e di qualità, utilizzando lo stesso software (punto 2, che è una guida per l'utilizzo di tutti gli altri).
La possibilità di eseguire le operazioni in batch è forse l'aspetto più importante. Sarebbe anche la risposta all'esigenza, sempre più emergente, di rendere quanto più automatico possibile l'analisi di cambiamenti su grandi aree e con frequenza temporale minima, e quindi meno resource-consuming possibile.
Basta pensare alle capacità di acquisizione di una costallazione come Cosmo Sky-Med, che quando sarà completamente operativa porterà sulle nostre console una quantità senza precedenti di dati multitemporali acquisiti sulla stessa area, di giorno o di notte, in qualsiasi condizione metereologica.
Strumenti come il CCD semplificano il lavoro di confronto tra il dato appena acquisito e quelli già disponibili sulla stessa area, consentendo di identificare immediatamente le variazioni intervenute sul territorio.
Questo nuovo modulo, che fa parte della Radar Mapping Suite di ERDAS Imagine, fornisce una serie di strumenti utili a supportare l'operazione di analisi dei cambiamenti su immagini radar, acquisite a distanza di tempo una dall'altra, mediante interferometria.
Provo ad elencare le principali caratteristiche di questo nuovo modulo:
- strumenti di analisi dei cambiamenti basati sulla coerenza interferometrica;
- flussi di lavoro basati sui wizard (quelle belle procedure guidate che semplificano la vita dell'operatore) con valori di default "intelligenti", un po' come accade nei wizard di IMAGINE InSAR per chi lo conosce;
- creazione automatica di mappe vettoriali e raster rettificate, contententi gli elementi identificati durante l'analisi dei cambiamenti tra le immagini multitemporali
- creazione automatica di immagini RGB e HIS di magnitudo/coerenza per l'interpretazione visuale
- co-registrazione automatica o semi-automatica delle due immagini di input, con accuratezza sub-pixel
- utilizzo dei dati delle efemeridi e dei parametri di acquisizione per la modellazione precisa dei sensori
- uso opzionale dei valori di x, y, z dei punti di controllo a terra per rifinire il modello orbitale
- salvataggio dei dati di output in tutti i formati o sistemi di proiezione supportati da ERDAS IMAGINE.
In seguito si potranno applicare al risultato del pre-processing (sfruttando in particolare la possibilità di avere l'output in tutti i formati e le proiezioni supportate da ERDAS) eventuali metodi od algoritmi proprietari, da affiancare ai risultati ottenuti precedentemente in maniera speditiva.
Allo stesso tempo, gli strumenti del modulo Coherence Change Detection (CCD) sono estremamente utili anche per gli utenti che hanno bisogno di un tool completo, che li porti dal preprocessing sino ad ottenere un risultato significativo e di qualità, utilizzando lo stesso software (punto 2, che è una guida per l'utilizzo di tutti gli altri).
La possibilità di eseguire le operazioni in batch è forse l'aspetto più importante. Sarebbe anche la risposta all'esigenza, sempre più emergente, di rendere quanto più automatico possibile l'analisi di cambiamenti su grandi aree e con frequenza temporale minima, e quindi meno resource-consuming possibile.
Basta pensare alle capacità di acquisizione di una costallazione come Cosmo Sky-Med, che quando sarà completamente operativa porterà sulle nostre console una quantità senza precedenti di dati multitemporali acquisiti sulla stessa area, di giorno o di notte, in qualsiasi condizione metereologica.
Strumenti come il CCD semplificano il lavoro di confronto tra il dato appena acquisito e quelli già disponibili sulla stessa area, consentendo di identificare immediatamente le variazioni intervenute sul territorio.
giovedì 4 dicembre 2008
Geografia del Mare
Stamattina sono stato alla facoltà di Economia di Brindisi per il seminario sulla Geografia del Mare cui sono stato invitato dalla cara prof.ssa Rosalina Grumo.
Dopo un'introduzione su GIS e Telerilevamento, ho cercato di spiegare come queste tecnologie possano essere utilizzate a supporto del monitoraggio dell'ambiente marino e costiero e per la pianificazione delle attività di governo del territorio.
In particolare mi sono soffermato su due progetti in cui Planetek Italia è stata molto attiva negli ultimi mesi.
IMCA (acronimo di Integrated Monitoring of Coastal Areas) è un sistema per il monitoraggio delle aree costiere basato sull’integrazione di dati satellitari, rilevamenti in mare e modellistica numerica, che rende accessibili via web le informazioni relative alla qualità delle acque ed al degrado delle aree costiere pugliesi.
Marcoast è un servizio sempre destinato al monitoraggio delle aree costiere ma con più ampio respiro, poichè l'area di riferimento è il Mediterraneo, il Mar Baltico e la Manica, e le attività di monitoraggio prendono in considerazione anche l'inquinamento da petrolio e quindi il controllo dell'oil spill.
Come promesso, ho creato i PDF delle presentazioni utilizzate durante il seminario e li ho messi in linea agli indirizzi indicati di seguito. Nei PDF non ho incluso i due video che mostrano il funzionamento di satelliti come Ikonos e TerraSar-X per non appesantirli, e perchè sono già stati pubblicati su questo blog nei post linkati.
Qui potete scaricare le 3 presentazioni che ho usato stamattina:
Dopo un'introduzione su GIS e Telerilevamento, ho cercato di spiegare come queste tecnologie possano essere utilizzate a supporto del monitoraggio dell'ambiente marino e costiero e per la pianificazione delle attività di governo del territorio.
In particolare mi sono soffermato su due progetti in cui Planetek Italia è stata molto attiva negli ultimi mesi.
IMCA (acronimo di Integrated Monitoring of Coastal Areas) è un sistema per il monitoraggio delle aree costiere basato sull’integrazione di dati satellitari, rilevamenti in mare e modellistica numerica, che rende accessibili via web le informazioni relative alla qualità delle acque ed al degrado delle aree costiere pugliesi.
Marcoast è un servizio sempre destinato al monitoraggio delle aree costiere ma con più ampio respiro, poichè l'area di riferimento è il Mediterraneo, il Mar Baltico e la Manica, e le attività di monitoraggio prendono in considerazione anche l'inquinamento da petrolio e quindi il controllo dell'oil spill.
Come promesso, ho creato i PDF delle presentazioni utilizzate durante il seminario e li ho messi in linea agli indirizzi indicati di seguito. Nei PDF non ho incluso i due video che mostrano il funzionamento di satelliti come Ikonos e TerraSar-X per non appesantirli, e perchè sono già stati pubblicati su questo blog nei post linkati.
Qui potete scaricare le 3 presentazioni che ho usato stamattina:
martedì 2 dicembre 2008
ERDAS APOLLO Server
Non è ancora molto conosciuto sul mercato, ma sono certo che farà parlare di sé.
ERDAS APOLLO Server è lo strumento WebGIS su cui si poggia tutta l'infrastruttura di ERDAS APOLLO, la soluzione enterprise che risolve i problemi legati al reperimento ed alla gestione di grossi volumi di dati geospaziali.
L'abbiamo presentato ad ASITA all'Aquila il mese scorso e nel frattempo sono usciti diversi articoli sulle riviste di settore. Si tratta di un server di dati (vettoriali e raster) con alcune caratteristiche esclusive:
- espone servizi web che sono standard OGC e ISO in maniera nativa
Web Map Service (WMS), Web Feature Service (WFS-T), Web Coverage Service (WCS) - il supporto del Web Feature Service transazionale (WFS-T) permette di modificare ed aggiornare i dati da remoto, mediante il semplice client web
- consente di definire stili cartografici diversi in funzione della scala di visualizzazione della cartografia, e di farli modificare al client utilizzando lo Styled Layer Descriptor (SLD)
- permette di aprire e salvare Web Map Context (WMC)
- consente di creare cataloghi di dati conformi alle specifiche OGC e ISO, sia privati che accessibili dall'esterno.
Tutti i web services supportano la riproiezione "al volo", le conversioni di formato, selezioni dei temi in base agli attributi dei dati, creazione di sub-set spaziali, e l'export dei dati.
Per chi ha grandi volumi di dati vettoriali, raster, e modelli digitali del terreno, ERDAS APOLLO Server è un'ottima soluzione per la loro condivisione via Web.
Chi volesse saperne di più può approfondire la conoscenza di questo prodotto con questi link:
- la pagina del prodotto (in inglese) sul sito della ERDAS Inc.
- la descrizione in italiano sul sito di Planetek Italia
- un video che mostra come catalogare e reperire servizi vettoriali e raster
- un altro video che mostra come funziona l'editing on-line su servizi WFS-T
- il link per il download: puoi scaricare la versione di EAS per Windows, Linux o Solaris dal sito ERDAS.com, e per l'attivazione di una licenza temporanea di valutazione scrivimi!
Una presentazione di ERDAS APOLLO Server avrà luogo anche on-line giovedì prossimo, 4 dicembre, dalle 17,00 alle 18,00. Per prenotarti clicca qui.
Potrai seguire la presentazione comodamente seduto al tuo PC, usando le casse del computer o chiamando gratuitamente il numero verde 800-786172 per ascoltare la presentazione di Mike Jeffe.
Il mondo... visto dallo spazio
Sul sito web della rivista FOCUS ho trovato una galleria di immagini della Terra (e non solo) riprese dallo spazio, che voglio riproporre in questo blog perchè, oltre ad essere molto belle, sono abbastanza diverse da quelle con cui ho abitualmente a che fare, e che sono acquisite da sensori ad altissima risoluzione.
Inoltre questo post mi fa partecipare ad un concorso indetto dalla stessa rivista Focus (tanto per essere trasparenti..).
La Galleria è una raccolta di "foto del giorno", ovvero delle immagini più accattivanti e carine pubblicate dalla rivista o dal portale web negli ultimi anni.
Un esempio è la foto che vedete qui in alto, con i colori straordinari del fiume Detroit che attraversa la città omonima in America e congiunge i due laghi Erie e Saint Clair.
Inoltre questo post mi fa partecipare ad un concorso indetto dalla stessa rivista Focus (tanto per essere trasparenti..).
La Galleria è una raccolta di "foto del giorno", ovvero delle immagini più accattivanti e carine pubblicate dalla rivista o dal portale web negli ultimi anni.
Un esempio è la foto che vedete qui in alto, con i colori straordinari del fiume Detroit che attraversa la città omonima in America e congiunge i due laghi Erie e Saint Clair.
giovedì 27 novembre 2008
Le prime immagini di Cosmo SkyMed 3
L'ASI, Agenzia Spaziale Italiana, ha pubblicato sul suo sito web le prime immagini acquisite dal terzo satellite della costellazione Cosmo SkyMed, lanciato il 25 ottobre scorso. Si tratta di immagini acquisite su San Francisco, Torino e Parigi.
Com'è noto i satelliti della costellazione Cosmo SkyMed (ce ne sono già tre in orbita, ed il quarto sarà lanciato nella prima metà del 2010) sono in grado di acquisire immagini radar in banda X indipendentemente dalle condizioni meteo, sia di giorno che di notte. Questi dati sono estremamente utili in tutti i casi in cui per esempio si deve realizzare rapidamente una mappa di un'area alluvionata quando ancora la stessa area è coperta da nuvole, come normalmente accade in occasione di eventi metereologici molto intensi.
Questo video mostra il comportamento del satellite TerraSAR-X in condizioni analoghe. Come Cosmo SkyMed, anche TerraSAR-X acquisice immagini in banda X con una risoluzione che può arrivare fino ad un metro pixel. Nel caso dei dati Cosmo, trattandosi di una missione duale cofinanziata da ASI e Ministero della Difesa italiano, i dati disponibili per i militari italiani hanno un livello di dettaglio ancora più alto.
Come si vede dal video, le immagini SAR sono l'ideale per individuare aree dove c'è la presenza di acqua superficiale perchè il segnale del satellite Radar viene interamente riflesso dalla superficie di un fiume (che tipicamente è piatta) nella direzione opposta al satellite, e nell'immagine quindi l'assenza di segnale è individuata da aree completamente nere. Guardate ad esempio la Senna a Parigi o il Po a Torino nelle immagini Cosmo, o il fiume che ha allagato il piccolo paesello nel video di TerraSAR-X.
Lo stesso vale per le strade asfaltate, che infatti sono sempre molto riconoscibili in questo genere di immagini.
Com'è noto i satelliti della costellazione Cosmo SkyMed (ce ne sono già tre in orbita, ed il quarto sarà lanciato nella prima metà del 2010) sono in grado di acquisire immagini radar in banda X indipendentemente dalle condizioni meteo, sia di giorno che di notte. Questi dati sono estremamente utili in tutti i casi in cui per esempio si deve realizzare rapidamente una mappa di un'area alluvionata quando ancora la stessa area è coperta da nuvole, come normalmente accade in occasione di eventi metereologici molto intensi.
Questo video mostra il comportamento del satellite TerraSAR-X in condizioni analoghe. Come Cosmo SkyMed, anche TerraSAR-X acquisice immagini in banda X con una risoluzione che può arrivare fino ad un metro pixel. Nel caso dei dati Cosmo, trattandosi di una missione duale cofinanziata da ASI e Ministero della Difesa italiano, i dati disponibili per i militari italiani hanno un livello di dettaglio ancora più alto.
Come si vede dal video, le immagini SAR sono l'ideale per individuare aree dove c'è la presenza di acqua superficiale perchè il segnale del satellite Radar viene interamente riflesso dalla superficie di un fiume (che tipicamente è piatta) nella direzione opposta al satellite, e nell'immagine quindi l'assenza di segnale è individuata da aree completamente nere. Guardate ad esempio la Senna a Parigi o il Po a Torino nelle immagini Cosmo, o il fiume che ha allagato il piccolo paesello nel video di TerraSAR-X.
Lo stesso vale per le strade asfaltate, che infatti sono sempre molto riconoscibili in questo genere di immagini.
martedì 25 novembre 2008
GIS per l'Intelligence
Voglio suggerire un'interessante lettura: la paginetta sul sito della NGA, la National Geospatial-Intelligence Agency americana, che racconta com'è cambiato il modo di gestire le informazioni geospaziali negli ultimi dieci anni.
Una paginetta che racconta della forte convergenza avvenuta tra la comunità geospaziale "civile" e le organizzazioni militari, combinando i punti di forza di entrambi.
Ciò che più mi ha colpito, alla fine del racconto, è stato capire come mai, quella che prima si chiamava National Imagery and Mapping Agency (NIMA), ora è diventata la National Geospatial-Intelligence Agency (NGA), laddove il cambiamento nella denominazione sta a rappresentare proprio la crescente importanza di una nuova disciplina: l'Intelligence Geospaziale.
Uso la definizione di Intelligence suggerita da Wikipedia, che è importante per comprendere il contesto in cui ci muoviamo: "L'informazione militare o civile (più nota con il termine inglese di intelligence) può essere definita come la raccolta e la successiva analisi di notizie e dati dalla cui elaborazione ricavare informazioni utili al processo decisionale militare, nonché a quello relativo alla sicurezza nazionale ed alla prevenzione di attività destabilizzanti di qualsiasi natura (in tal caso può pertanto equivalere al controspionaggio)".
L'Intelligence Geospaziale, nella storia dell'NGA, è il punto di arrivo di un processo che ha visto sempre più spesso protagonisti professionisti non militari, specialisti della cartografia o dell'analisi delle immagini o anche semplicemente artisti della rappresentazione grafica dei dati, che con le loro competenze hanno supportato efficacemente chi doveva prendere decisioni cruciali nella soluzione dei conflitti.
Senza entrare nel merito (evitando quindi di discutere del ruolo degli USA nei conflitti internazionali), è opportuno riflettere sul valore aggiunto che le informazioni geospaziali offrono a supporto, per esempio, delle operazioni di Intelligence, che mi piace pensare siano principalmente orientate al Peace Keeping.
In uno scenario in cui gli stati nazionali devono sempre più spesso confrontarsi con i conflitti, interni o di frontiera, la criminalità ed il terrorismo, ed il bisogno di informazioni geospaziali (immagini e dati) per l'Intelligence è crescente, perchè la consapevolezza geografica è sempre più riconosciuta come un componente fondamentale nel processo decisionale, diventa necessario dotarsi del giusto, chiamiamolo così, predominio informativo: l'informazione è potere, ed avere più informazioni degli altri fa vincere i conflitti.
L'interoperabilità tra i produttori di intelligence, distribuiti sul territorio, è di conseguenza fondamentale per supportare ed accelerare il processo decisionale.
In un articolo sulla Geospatial Intelligence Ashok Jha, General Manager di ERDAS (LGGI) India, individua cinque obiettivi principali per le funzioni militari note negli Stati Uniti come C4ISR (Comando, Controllo, Comunicazione, Computers, Intelligence, Sorveglianza, e Ricognizione):
- fonti multiple e distribuite (nello spazio e nel tempo) di dati devono poter essere integrate al volo, via Web;
- i Comandi e gli strateghi militari devono essere in grado di venire a conoscenza, dinamicamente, di tutti i dati spaziali ed i servizi disponibili nell'infrastruttura C4ISR, nel rispetto delle procedure di classificazione e sicurezza delle informazioni;
- le informazioni di carattere generale disponibili a livello militare (stato dei luoghi, target, ecc.) devono poter essere integrate, mediante API definite anch'esse a livello generale, nei sofisticati sistemi di comando e controllo delle risorse utilizzate in missione (aerei, navi, carriarmati ecc.);
- strumenti avanzati di rappresentazione e visualizzazione grafica devono permettere di realizzare una tipica mappa operativa basandosi su dati provenienti da web services spaziali multipli e distribuiti;
- deve essere possibile far collaborare, senza soluzione di continuità, sia i produttori di dati spaziali per le funzioni C4ISR che gli utenti, poichè tutti i membri di una rete distribuita come quella di cui stiamo parlando sono allo stesso tempo utenti e produttori.
TITAN è lo strumento più semplice di cui dotare gli utenti per raccogliere le informazioni sul campo e metterle a valore all'interno della Rete, garantendone la sicurezza: un client leggero ed intuitivo che trasforma un operatore di Intelligence in un data provider, e nel rispetto degli standard OGC.
Gli standard OGC consentono infatti di rintracciare dinamicamente e mettere a valore nel sistema gli archivi di dati spaziali, senza replicare le fonti ed assicurando l'interoperabilità tra sistemi diversi. Sistemi che devono soltanto essere conformi alle specifiche di interfaccia OGC quali Web Map Service (WMS), Web Feature Service (WFS), o Web Coverage Service (WCS), per poter essere interrogati e valorizzati nella Rete.
APOLLO è la suite che consente di realizzare un'infrastruttura di questo tipo, fornendo anche le interfacce di programmazione (le API, anch'esse basate su specifiche OGC) per integrare potenti strumenti disponibili a livello generale in applicazioni locali e verticalizzate per esigenze specifiche (come quelle per la navigazione, o per il tracking di oggetti in movimento).
Questo tipo di infrastruttura garantisce la crescita dinamica di un sistema in cui possono essere continuamente pubblicati nuovi servizi web spaziali, mentre altri possono essere scoperti, messi a sistema e concatenati con altri di interesse; ed ultima ma non meno importante, offre la possibilità d'effettuare interrogazioni sofisticate su diversi Web Feature Server, massimizzando finalmente i faticosi frutti delle attività di Intelligence geospaziale.
domenica 23 novembre 2008
Una webcam per la Terra
E' possibile, con le tecnologie attuali, fotografare ogni parte del globo terrestre con satelliti ad alta risoluzione, una volta alla settimana, e pubblicare immediatamente le immagini su Internet?
A quanto pare questa domanda non ha fatto dormire per qualche anno gli ingegneri del CNES, l'agenzia spaziale francese (lo dico, io, che certi ingegneri non hanno altro cui pensare?)
La risposta a questo intrigante quesito si chiama e-CORCE, ed è un sistema per cui il CNES sta cercando i soldi in giro per metterlo in orbita e presentarsi sul mercato come uno dei principali competitors di Google e delle sue immagini GeoEye.
"Una webcam per la Terra" è il titolo dell'articolo sul sito del CNES, che spiega lo scopo di questo sistema: acquisire una volta alla settimana immagini ad altissima risoluzione (1 metro) sulla superficie terrestre con 16 satelliti leggeri: una costellazione realizzata apposta per raccogliere continuamente immagini, comprimerle utilizzando un algoritmo sviluppato appostiamente dal CNES, e scaricarle a terra.
Niente memoria di bordo, niente possibilità di programmare il satellite per acquisire immagini su richiesta (come invece accade per i satelliti ad altissima risoluzione attualmente in orbita: parlo dei vari Quickbird, Ikonos o GeoEye), nessun archivio centralizzato per i dati: i 16 satelliti scaricheranno i dati su 50 stazioni di acquisizione sparse in giro per il mondo, che le pubblicheranno immediatamente sul Web.
E se i puristi del telerilevamento storcono il naso a sentir parlare di immagini compresse (perchè com'è noto le tecniche di compressione delle immagini finiscono spesso per compromettere la qualità dei dati) la risposta del CNES è che le immagini del sistema e-CORCE (electronic Continuous Observing system Relayed by Cellular processing Environment) non sono destinate al mercato professionale di chi si occupa di cartografia, ma a quello della pubblicità su Internet. Le immagini infatti, nell'idea dei progettisti, dovranno essere disponibili gratuitamente o quasi, e saranno proprio gli introiti pubblicitari a coprire i costi di questa operazione.
Quest'approccio 'diverso' all'utilizzo delle tecnologie di osservazione della Terra merita un approfondimento, soprattutto se l'idea proviene da un'agenzia spaziale nazionale come quella francese. Significa che sempre più la disponibilità dei dati ad alta risoluzione si sta spostando verso un mercato di massa, che non ha le competenze né l'interesse per l'elaborazione del dato, a partire dall'analisi multispettrale?
Probabilmente nei prossimi anni vedremo sempre di più proliferare questi dati ad alta risoluzione, acquisiti da satelliti come quelli della costellazione e-Corce o da piattaforma aerea, il cui principale valore sarà non tanto nella qualità del dato (mi riferisco alla risoluzione spettrale e radiometrica, o alla sua accuratezza geometrica) ma nel suo essere sempre più aggiornato ed aggiornabile.
A quanto pare questa domanda non ha fatto dormire per qualche anno gli ingegneri del CNES, l'agenzia spaziale francese (lo dico, io, che certi ingegneri non hanno altro cui pensare?)
La risposta a questo intrigante quesito si chiama e-CORCE, ed è un sistema per cui il CNES sta cercando i soldi in giro per metterlo in orbita e presentarsi sul mercato come uno dei principali competitors di Google e delle sue immagini GeoEye.
"Una webcam per la Terra" è il titolo dell'articolo sul sito del CNES, che spiega lo scopo di questo sistema: acquisire una volta alla settimana immagini ad altissima risoluzione (1 metro) sulla superficie terrestre con 16 satelliti leggeri: una costellazione realizzata apposta per raccogliere continuamente immagini, comprimerle utilizzando un algoritmo sviluppato appostiamente dal CNES, e scaricarle a terra.
Niente memoria di bordo, niente possibilità di programmare il satellite per acquisire immagini su richiesta (come invece accade per i satelliti ad altissima risoluzione attualmente in orbita: parlo dei vari Quickbird, Ikonos o GeoEye), nessun archivio centralizzato per i dati: i 16 satelliti scaricheranno i dati su 50 stazioni di acquisizione sparse in giro per il mondo, che le pubblicheranno immediatamente sul Web.
E se i puristi del telerilevamento storcono il naso a sentir parlare di immagini compresse (perchè com'è noto le tecniche di compressione delle immagini finiscono spesso per compromettere la qualità dei dati) la risposta del CNES è che le immagini del sistema e-CORCE (electronic Continuous Observing system Relayed by Cellular processing Environment) non sono destinate al mercato professionale di chi si occupa di cartografia, ma a quello della pubblicità su Internet. Le immagini infatti, nell'idea dei progettisti, dovranno essere disponibili gratuitamente o quasi, e saranno proprio gli introiti pubblicitari a coprire i costi di questa operazione.
Quest'approccio 'diverso' all'utilizzo delle tecnologie di osservazione della Terra merita un approfondimento, soprattutto se l'idea proviene da un'agenzia spaziale nazionale come quella francese. Significa che sempre più la disponibilità dei dati ad alta risoluzione si sta spostando verso un mercato di massa, che non ha le competenze né l'interesse per l'elaborazione del dato, a partire dall'analisi multispettrale?
Probabilmente nei prossimi anni vedremo sempre di più proliferare questi dati ad alta risoluzione, acquisiti da satelliti come quelli della costellazione e-Corce o da piattaforma aerea, il cui principale valore sarà non tanto nella qualità del dato (mi riferisco alla risoluzione spettrale e radiometrica, o alla sua accuratezza geometrica) ma nel suo essere sempre più aggiornato ed aggiornabile.
lunedì 17 novembre 2008
Il crowdsourcing secondo Nokia
Ecco un esempio di come sia possibile sfruttare le migliaia di utilizzatori di un cellulare dotato di GPS per aggiornare le informazioni sul traffico fornite dai cosiddetti navigatori.
Mobile Millenium è un interessante ed avveniristico progetto che Nokia ha avviato in via sperimentale con Navteq e l'Università di Berkeley in California. Il progetto mira ad integrare i dati sul traffico forniti dai sensori sparsi lungo le arterie stradali californiane con le informazioni trasmesse dai cellulari degli automobilisti che gironzolano su quelle stesse strade o sulla viabilità locale, che normalmente non è monitorata con sistemi tradizionali di rilevazione del traffico.
Tutte queste informazioni (gestite in tempo reale) sulla velocità di percorrenza, sulla presenza di eventuali interruzioni o deviazioni sul percorso, e convertite in dati anonimi (sai com'è, la privacy...) possono fornire informazioni utili per gli altri automobilisti e quindi ridurre il traffico.
Un modo semplice per demandare agli utilizzatori del servizio, l'onere di provvedere all'aggiornamento del servizio stesso. Questo è un ottimo esempio di crowdsourcing.
Per saperne di più consiglio di accedere al sito ufficiale del progetto (in inglese), dove gli automobilisti californiani possono scaricare il software Java da installare sul proprio cellulare (se il tuo incubo è il Grande Raccordo Anulare anzichè l'area tra la baia di S.Francisco ed il lago Tahoe, forse è un po' prematuro...). Sul sito IGN di Adnkronos si può invece leggere un articolo in italiano.
Mobile Millenium è un interessante ed avveniristico progetto che Nokia ha avviato in via sperimentale con Navteq e l'Università di Berkeley in California. Il progetto mira ad integrare i dati sul traffico forniti dai sensori sparsi lungo le arterie stradali californiane con le informazioni trasmesse dai cellulari degli automobilisti che gironzolano su quelle stesse strade o sulla viabilità locale, che normalmente non è monitorata con sistemi tradizionali di rilevazione del traffico.
Tutte queste informazioni (gestite in tempo reale) sulla velocità di percorrenza, sulla presenza di eventuali interruzioni o deviazioni sul percorso, e convertite in dati anonimi (sai com'è, la privacy...) possono fornire informazioni utili per gli altri automobilisti e quindi ridurre il traffico.
Un modo semplice per demandare agli utilizzatori del servizio, l'onere di provvedere all'aggiornamento del servizio stesso. Questo è un ottimo esempio di crowdsourcing.
Per saperne di più consiglio di accedere al sito ufficiale del progetto (in inglese), dove gli automobilisti californiani possono scaricare il software Java da installare sul proprio cellulare (se il tuo incubo è il Grande Raccordo Anulare anzichè l'area tra la baia di S.Francisco ed il lago Tahoe, forse è un po' prematuro...). Sul sito IGN di Adnkronos si può invece leggere un articolo in italiano.
domenica 16 novembre 2008
Space4City a Martina Franca, venerdì 21
Ci saremo Mario Marangi ed io, a Martina Franca, venerdì prossimo per una nuova tappa di Space4City, il seminario gratuito itinerante sul tema dell'informazione geospaziale nell'era del Web 2.0.
Ho accolto con gioia l'invito di Claudio Donati, presidente dell'Ordine dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Taranto, con cui un paio d'anni fa avevamo già organizzato una tappa de "La città a 1 metro" proprio a Taranto. Quindi l'appuntamento si ripete.
Per conoscere tutti i dettagli sulla giornata, clicca qui.
Ho accolto con gioia l'invito di Claudio Donati, presidente dell'Ordine dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Taranto, con cui un paio d'anni fa avevamo già organizzato una tappa de "La città a 1 metro" proprio a Taranto. Quindi l'appuntamento si ripete.
Per conoscere tutti i dettagli sulla giornata, clicca qui.
mercoledì 12 novembre 2008
L'unione fa la forza, anche sul Web
Trasformare una massa di appassionati in una forza capace di sostenere grandi progetti.
Questo concetto mi ha molto colpito quando oggi ho visto questo servizio di ICTv sul Crowdsourcing, che voglio condividere in questo post.
Il termine crowdsourcing, cito Wikipedia, "è un neologismo che definisce un modello di business nel quale un’azienda o un’istituzione richiede lo sviluppo di un progetto, di un servizio o di un prodotto ad un insieme distribuito di persone non già organizzate in un team. Tale processo aviene attraverso degli strumenti web o comunque dei portali su internet".
Pensando al portale atTerrainPuglia, il crowdsourcing potrebbe essere il punto di forza di questo strumento, se riusciremo a convogliare l'interesse delle migliaia di studenti pugliesi che hanno voglia di promuovere le iniziative sulla propria terra.
Mi piacerebbe discutere questo aspetto mercoledì prossimo, in occasione del GISDay: abbiamo definito il programma del convegno "Il social Networking geografico per la promozione turistica e culturale" che si terrà nell'Aula Magna della Facoltà di Economia, in via Camillo Rosalba 53.
Visualizzazione ingrandita della mappa
Vi aspetto!
Questo concetto mi ha molto colpito quando oggi ho visto questo servizio di ICTv sul Crowdsourcing, che voglio condividere in questo post.
Il termine crowdsourcing, cito Wikipedia, "è un neologismo che definisce un modello di business nel quale un’azienda o un’istituzione richiede lo sviluppo di un progetto, di un servizio o di un prodotto ad un insieme distribuito di persone non già organizzate in un team. Tale processo aviene attraverso degli strumenti web o comunque dei portali su internet".
Pensando al portale atTerrainPuglia, il crowdsourcing potrebbe essere il punto di forza di questo strumento, se riusciremo a convogliare l'interesse delle migliaia di studenti pugliesi che hanno voglia di promuovere le iniziative sulla propria terra.
Mi piacerebbe discutere questo aspetto mercoledì prossimo, in occasione del GISDay: abbiamo definito il programma del convegno "Il social Networking geografico per la promozione turistica e culturale" che si terrà nell'Aula Magna della Facoltà di Economia, in via Camillo Rosalba 53.
Visualizzazione ingrandita della mappa
Vi aspetto!
mercoledì 5 novembre 2008
Gli eventi pugliesi su mappe on-line
Si chiama "Atterra In Puglia" ed è un portale Web a disposizione degli studenti dell'università e delle scuole pugliesi, che mira a promuovere le ricchezze di carattere turistico, economico e culturale della nostra terra. Lo sta realizzando una simpatica azienda barese su commissione del Dipartimento di Scienze Geografiche della Facoltà di Economia di Bari.
Il solito portale web turistico? Non proprio, e vediamo perché.
Innanzitutto si tratta di un portale in cui tutte le informazioni gestite hanno una caratteristica comune: sono georeferenziate. C'è un evento? Posso aprire la mappa e vedere dov'è.
Il concerto di Vasco Rossi? Clicco sull'evento e, oltre a leggere che si svolge all'Arena della Vittoria di Bari, vedo anche dov'è.
(mi accorgo anche che è a due passi dalla sede della Planetek e capisco che quel giorno non si troverà parcheggio manco a pagarlo....)
Il portale mi offre quindi il calendario georeferenziato degli eventi. Scorro il calendario, e posso vedere per ogni giorno del calendario cosa c'è in giro, e dove.
E va bene, è un bel portale turistico con l'interfaccia cartografica, bravi, potremmo dire, ma niente di nuovo.
Eppure qualcosa di nuovo abbiamo provato a mettercelo (e Alfredo Abrescia, il responsabile del progetto, sta ancora smadonnando per mettere a punto il tutto - ma non c'è dubbio che ce la farà...): i contenuti del portale possono essere caricati e georeferenziati non soltanto dagli amministratori del sistema, ma da chiunque. Eccola qua, l'informazione geospaziale nell'era del Web 2.0!
E questa è la vera novità, ed è il motivo per cui 'sto progetto mi piace tanto. Ormai s'è capito che questa del social networking è diventata un'idea fissa per me e chi lavora con me. Il bello viene quando riusciamo a trasformare un'idea in qualcosa che funziona - e che serve!
Abbiamo voluto creare un sistema che consenta agli studenti di Bari (e di tutta la Puglia domani) di comunicare con gli altri studenti, usando un sistema condiviso ed aperto per metterci dentro le notizie (e georeferenziarle), sapendo che quelle informazioni possono poi essere valorizzate anche in altri portali web, nella propria pagina di facebook, nel proprio blog, ovunque.
Gli standard servono a questo.
Alfredo mi odierà ma l'idea è quella di consentire allo studente comune di registrarsi sul sito, compilare una scheda, cliccare sulla mappa e dire a tutti: proprio qui lunedì prossimo, alle 21:30, c'è il concerto di mio cugino michele che suona il sax.
(lo studente deve stare attento che, se scrive idiozie, gli amministratori del sito lo cancellano e poi gli fanno saltare l'appello di febbraio...)
Così quando alle 20,00 di una giornata estenuante ho voglia di offrire una birra ad Alfredo per farmi perdonare tutte lo ore di extrawork che gli ho procurato, io posso sfogliare il calendario degli eventi e vedere sulla mappa che a 500 metri dall'ufficio c'è uno sfigato che suona il sax.
Si chiamano tecnicamente GeoRSS, e non sono altro che RSS georeferenziati.
Gli RSS sono quei link che ho incluso in questo blog nella colonna a destra in basso, dove c'è scritto "I blog ed i link che consiglio". Se Gimmi Perego aggiorna il suo Blog, la mia pagina si aggiorna automaticamente con la notizia che lui ha pubblicato.
Se alla notizia di Gimmi fosse associata una coordinata, potrei leggerla su una mappa.
Il bello è che, come per gli RSS, esiste un formato standard anche per i GeoRSS. Di modo che se il portale AtterraInPuglia pubblica i GeoRSS, qualsiasi altro portale in grado di leggerli può visualizzarli. E viceversa: i GeoRSS pubblicati dal portale turistico della Regione Puglia (www.viaggiareinpuglia.it) possono essere visualizzati in AtterraInPuglia.
Scrivi l'annuncio una volta, e lo scrivi dappertutto.
Aggiorna una volta, ed aggiorni dappertutto.
Se ci riesco, appena AtterraInPuglia va on-line, seguirò i suggerimenti di Andrea Borruso su TANTO per visualizzare i GeoRSS anche in questo mio blog.
Nel frattempo chi vuole saperne di più può venire in Facoltà di Economia a Bari in occasione del GisDay, mercoledì 19 novembre, per seguire la presentazione di AtterraInPuglia e delle attività del laboratorio cartografico del dipartimento di Geografia.
In via Camillo Rosalba 53, Aula Ranieri. Domani chiedo una mano ad Alfredo per tirare fuori un bel GeoRSS dell'evento...
Il solito portale web turistico? Non proprio, e vediamo perché.
Innanzitutto si tratta di un portale in cui tutte le informazioni gestite hanno una caratteristica comune: sono georeferenziate. C'è un evento? Posso aprire la mappa e vedere dov'è.
Il concerto di Vasco Rossi? Clicco sull'evento e, oltre a leggere che si svolge all'Arena della Vittoria di Bari, vedo anche dov'è.
(mi accorgo anche che è a due passi dalla sede della Planetek e capisco che quel giorno non si troverà parcheggio manco a pagarlo....)
Il portale mi offre quindi il calendario georeferenziato degli eventi. Scorro il calendario, e posso vedere per ogni giorno del calendario cosa c'è in giro, e dove.
E va bene, è un bel portale turistico con l'interfaccia cartografica, bravi, potremmo dire, ma niente di nuovo.
Eppure qualcosa di nuovo abbiamo provato a mettercelo (e Alfredo Abrescia, il responsabile del progetto, sta ancora smadonnando per mettere a punto il tutto - ma non c'è dubbio che ce la farà...): i contenuti del portale possono essere caricati e georeferenziati non soltanto dagli amministratori del sistema, ma da chiunque. Eccola qua, l'informazione geospaziale nell'era del Web 2.0!
E questa è la vera novità, ed è il motivo per cui 'sto progetto mi piace tanto. Ormai s'è capito che questa del social networking è diventata un'idea fissa per me e chi lavora con me. Il bello viene quando riusciamo a trasformare un'idea in qualcosa che funziona - e che serve!
Abbiamo voluto creare un sistema che consenta agli studenti di Bari (e di tutta la Puglia domani) di comunicare con gli altri studenti, usando un sistema condiviso ed aperto per metterci dentro le notizie (e georeferenziarle), sapendo che quelle informazioni possono poi essere valorizzate anche in altri portali web, nella propria pagina di facebook, nel proprio blog, ovunque.
Gli standard servono a questo.
Alfredo mi odierà ma l'idea è quella di consentire allo studente comune di registrarsi sul sito, compilare una scheda, cliccare sulla mappa e dire a tutti: proprio qui lunedì prossimo, alle 21:30, c'è il concerto di mio cugino michele che suona il sax.
(lo studente deve stare attento che, se scrive idiozie, gli amministratori del sito lo cancellano e poi gli fanno saltare l'appello di febbraio...)
Così quando alle 20,00 di una giornata estenuante ho voglia di offrire una birra ad Alfredo per farmi perdonare tutte lo ore di extrawork che gli ho procurato, io posso sfogliare il calendario degli eventi e vedere sulla mappa che a 500 metri dall'ufficio c'è uno sfigato che suona il sax.
Si chiamano tecnicamente GeoRSS, e non sono altro che RSS georeferenziati.
Gli RSS sono quei link che ho incluso in questo blog nella colonna a destra in basso, dove c'è scritto "I blog ed i link che consiglio". Se Gimmi Perego aggiorna il suo Blog, la mia pagina si aggiorna automaticamente con la notizia che lui ha pubblicato.
Se alla notizia di Gimmi fosse associata una coordinata, potrei leggerla su una mappa.
Il bello è che, come per gli RSS, esiste un formato standard anche per i GeoRSS. Di modo che se il portale AtterraInPuglia pubblica i GeoRSS, qualsiasi altro portale in grado di leggerli può visualizzarli. E viceversa: i GeoRSS pubblicati dal portale turistico della Regione Puglia (www.viaggiareinpuglia.it) possono essere visualizzati in AtterraInPuglia.
Scrivi l'annuncio una volta, e lo scrivi dappertutto.
Aggiorna una volta, ed aggiorni dappertutto.
Se ci riesco, appena AtterraInPuglia va on-line, seguirò i suggerimenti di Andrea Borruso su TANTO per visualizzare i GeoRSS anche in questo mio blog.
Nel frattempo chi vuole saperne di più può venire in Facoltà di Economia a Bari in occasione del GisDay, mercoledì 19 novembre, per seguire la presentazione di AtterraInPuglia e delle attività del laboratorio cartografico del dipartimento di Geografia.
In via Camillo Rosalba 53, Aula Ranieri. Domani chiedo una mano ad Alfredo per tirare fuori un bel GeoRSS dell'evento...
martedì 4 novembre 2008
Perché si chiama TITAN?
Durante la presentazione del poster su TITAN, in occasione dell'ultima edizione di ASITA, qualcuno mi ha fatto una domanda cui lì per lì non ho saputo rispondere. Mi è stato chiesto perché un sistema basato su di un client leggero, destinato ad una distribuzione capillare presso migliaia di utenti, insomma perché un sistema così snello ed essenziale si chiamasse TITAN, con un nome che rimanda ad una tradizione mitologica di grandezza ed imponenza...?
Boh. Commentando la cosa con Cristoforo Abbattista, il mio collega superesperto di 'ste cose WebGIS e OGC, ci siamo detti che forse il nome TITAN si riferisce al Network, che in effetti a livello globale è destinato ad avere un'enorme distribuzione e quindi una diffusione titanica...
Lo chiederò ad Amy Zeller di ERDAS, che è la nostra interfaccia oltre Atlantico per TITAN & C.
Amy ha anche un Blog da cui attingiamo costantemente per aggiornare la sezione news del sito di riferimento per la comunità italiana http://titan.planetek.it.
Boh. Commentando la cosa con Cristoforo Abbattista, il mio collega superesperto di 'ste cose WebGIS e OGC, ci siamo detti che forse il nome TITAN si riferisce al Network, che in effetti a livello globale è destinato ad avere un'enorme distribuzione e quindi una diffusione titanica...
Lo chiederò ad Amy Zeller di ERDAS, che è la nostra interfaccia oltre Atlantico per TITAN & C.
Amy ha anche un Blog da cui attingiamo costantemente per aggiornare la sezione news del sito di riferimento per la comunità italiana http://titan.planetek.it.
sabato 1 novembre 2008
Accordo tra Planetek Italia e Digitalglobe
Una decina di giorni fa avevo ricevuto da un amico un sms che mi aveva colto di sorpresa.
"Telespazio è diventata l'unico provider europeo di Quickbird, Ikonos e... GeoEye-1".
Forse con troppa supponenza, ho risposto all'sms della mia talpa che a proposito di Quickbird c'era una novità importante nell'aria, e che in merito ad Ikonos invece ero tranquillo perchè noi abbiamo un accordo di distribuzione con la European Space Imaging, affiliato regionale di GeoEye.
Il mio amico era ben informato: ieri sera infatti ho letto sulle agenzie che Telespazio ha firmato un accordo con la GeoEye per commercializzare in esclusiva, in Europa e Nord Africa, le immagini ad alta risoluzione di GeoEye-1. A quanto pare, in base a tale accordo, poichè anche il satellite Ikonos è di proprietà della GeoEye, a partire dal 1° Gennaio 2009 Telespazio potra' acquisire, produrre e distribuire in esclusiva in Europa e Nord Africa le immagini satellitari e i prodotti connessi generati da IKONOS.
Ragazzi, mi sono sentito come quando si riceve l'invito al matrimonio del nipotino con cui fino a poco tempo prima si giocava a calcetto.
Sono passati 8 anni da quando abbiamo iniziato a vendere le immagini Ikonos ad alta risoluzione. Come tutti, a quel tempo, ero abituato a calcolare i costi delle immagini satellitare in base al numero di scene, e vissi il cambiamento epocale della vendita di dati a chilometro quadrato, con le immagini di forma irregolare ed un professore di Firenze che mi chiedeva se si poteva acquistare un'immagine a forma di ciambella, con un buco al centro.
Da allora ne abbiamo fatta tanta, di strada. Non abbiamo fatto mai un'analisi precisa su quanti chilometri quadrati abbiamo chiesto al satellite d'acquisire per conto nostro o dei nostri clienti, ma solo nell'ultimo anno facendo un rapido conto siamo intorno ai 25.000 kmq e forse anche più.
Il povero vecchietto Ikonos sarà stanco ormai? Aumentano le preoccupazioni in merito alla sua speranza di vita, che sono di circa 9 anni (ed il satellite è stato lanciato 8 anni fa).
Questo è uno dei motivi per cui aspettavamo con interesse il lancio dei nuovi satelliti con risoluzione submetrica, ed è anche la ragione per cui abbiamo portato avanti con entusiasmo la trattativa con Digitalglobe per prendere in carico la distribuzione dei dati Quickbird e WorldView.
La trattativa è andata in porto, e posso dare anch'io finalmente la grande notizia: Planetek Italia distribuisce le immagini satellitari ed i prodotti connessi offerti da Digitalglobe.
Questo accordo ci consente di rispondere in maniera ancora più efficace e puntuale alle richieste dei nostri clienti, proponendoci come provider di dati satellitari ottici e radar e dell'opportuno supporto tecnologico per la gestione di queste immagini, in modo da assistere il cliente nella scelta del dato migliore per rispondere alle sue esigenze.
Devo sottolineare a questo punto che un elemento portante nell'accordo sottoscritto con Digitalglobe riguarda soprattutto il prodotto ImageConnect.
La recente acquisizione della GlobeXplorer da parte di Digitalglobe affianca all'offerta di dati telerilevati nella modalità tradizionale (quella che consente di richiedere una nuova acquisizione per ottenere immagini multispettrali da scaricare via FTP e processare con gli strumenti di image processing tipo ERDAS) un'innovativa modalità di fruizione dei dati ad altissima risoluzione in modalità Webservice. Io mi collego al catalogo GlobeXplorer di Digitalglobe e posso lavorare nel mio GIS con immagini satellitari ad alta risoluzione. Si tratta come potete facilmente intuire di una soluzione estremamente interessante che ha infinite possibili applicazioni, per i nostri clienti che hanno bisogno di immagini sempre aggiornate a livello regionale e nazionale, e per chi ha bisogno di integrare all'interno dei propri sistemi WebGIS informazioni raster aggiornate su aree molto vaste.
In qualche prossimo post tornerò a parlare di ImageConnect in maniera più dettagliata, e per il momento che vuole avere un'idea di come si possono usare queste immagini con altissimo livello di dettaglio all'interno di ArcView o dei prodotti AutoDesk può dare un'occhiata a questi video.
Sono tutti in inglese ma si capisce abbastanza bene.
Demo dell'ImageAtlas Web Viewer
(guardalo con Windows Media Player)
Video 1: Navigazione di base
Questo video mostra l'uso delle funzioni di base dell'ImageAtlas.
Plug-in ImageConnect per ESRI ArcGIS
Parte 1: La prima volta che lo utilizzi
Parte 2: Usare il pulsante Info
Parte 3: Scaricare i dati
Parte 4: Stampare i dati in modalità Layout di ArcMap
Plug-in ImageConnect per Autodek
Parte 1: La prima volta che lo utilizzi
Parte 2: Usare il pulsante Download
Parte 3: Usare il pulsante Info
Parte 4: Scaricare i dati con il pulsante Custom Plot
Parte 4: Stampare i dati in modalità Layout
"Telespazio è diventata l'unico provider europeo di Quickbird, Ikonos e... GeoEye-1".
Forse con troppa supponenza, ho risposto all'sms della mia talpa che a proposito di Quickbird c'era una novità importante nell'aria, e che in merito ad Ikonos invece ero tranquillo perchè noi abbiamo un accordo di distribuzione con la European Space Imaging, affiliato regionale di GeoEye.
Il mio amico era ben informato: ieri sera infatti ho letto sulle agenzie che Telespazio ha firmato un accordo con la GeoEye per commercializzare in esclusiva, in Europa e Nord Africa, le immagini ad alta risoluzione di GeoEye-1. A quanto pare, in base a tale accordo, poichè anche il satellite Ikonos è di proprietà della GeoEye, a partire dal 1° Gennaio 2009 Telespazio potra' acquisire, produrre e distribuire in esclusiva in Europa e Nord Africa le immagini satellitari e i prodotti connessi generati da IKONOS.
Ragazzi, mi sono sentito come quando si riceve l'invito al matrimonio del nipotino con cui fino a poco tempo prima si giocava a calcetto.
Sono passati 8 anni da quando abbiamo iniziato a vendere le immagini Ikonos ad alta risoluzione. Come tutti, a quel tempo, ero abituato a calcolare i costi delle immagini satellitare in base al numero di scene, e vissi il cambiamento epocale della vendita di dati a chilometro quadrato, con le immagini di forma irregolare ed un professore di Firenze che mi chiedeva se si poteva acquistare un'immagine a forma di ciambella, con un buco al centro.
Da allora ne abbiamo fatta tanta, di strada. Non abbiamo fatto mai un'analisi precisa su quanti chilometri quadrati abbiamo chiesto al satellite d'acquisire per conto nostro o dei nostri clienti, ma solo nell'ultimo anno facendo un rapido conto siamo intorno ai 25.000 kmq e forse anche più.
Il povero vecchietto Ikonos sarà stanco ormai? Aumentano le preoccupazioni in merito alla sua speranza di vita, che sono di circa 9 anni (ed il satellite è stato lanciato 8 anni fa).
Questo è uno dei motivi per cui aspettavamo con interesse il lancio dei nuovi satelliti con risoluzione submetrica, ed è anche la ragione per cui abbiamo portato avanti con entusiasmo la trattativa con Digitalglobe per prendere in carico la distribuzione dei dati Quickbird e WorldView.
La trattativa è andata in porto, e posso dare anch'io finalmente la grande notizia: Planetek Italia distribuisce le immagini satellitari ed i prodotti connessi offerti da Digitalglobe.
Questo accordo ci consente di rispondere in maniera ancora più efficace e puntuale alle richieste dei nostri clienti, proponendoci come provider di dati satellitari ottici e radar e dell'opportuno supporto tecnologico per la gestione di queste immagini, in modo da assistere il cliente nella scelta del dato migliore per rispondere alle sue esigenze.
Devo sottolineare a questo punto che un elemento portante nell'accordo sottoscritto con Digitalglobe riguarda soprattutto il prodotto ImageConnect.
La recente acquisizione della GlobeXplorer da parte di Digitalglobe affianca all'offerta di dati telerilevati nella modalità tradizionale (quella che consente di richiedere una nuova acquisizione per ottenere immagini multispettrali da scaricare via FTP e processare con gli strumenti di image processing tipo ERDAS) un'innovativa modalità di fruizione dei dati ad altissima risoluzione in modalità Webservice. Io mi collego al catalogo GlobeXplorer di Digitalglobe e posso lavorare nel mio GIS con immagini satellitari ad alta risoluzione. Si tratta come potete facilmente intuire di una soluzione estremamente interessante che ha infinite possibili applicazioni, per i nostri clienti che hanno bisogno di immagini sempre aggiornate a livello regionale e nazionale, e per chi ha bisogno di integrare all'interno dei propri sistemi WebGIS informazioni raster aggiornate su aree molto vaste.
In qualche prossimo post tornerò a parlare di ImageConnect in maniera più dettagliata, e per il momento che vuole avere un'idea di come si possono usare queste immagini con altissimo livello di dettaglio all'interno di ArcView o dei prodotti AutoDesk può dare un'occhiata a questi video.
Sono tutti in inglese ma si capisce abbastanza bene.
Demo dell'ImageAtlas Web Viewer
(guardalo con Windows Media Player)
Video 1: Navigazione di base
Questo video mostra l'uso delle funzioni di base dell'ImageAtlas.
Plug-in ImageConnect per ESRI ArcGIS
Parte 1: La prima volta che lo utilizzi
Parte 2: Usare il pulsante Info
Parte 3: Scaricare i dati
Parte 4: Stampare i dati in modalità Layout di ArcMap
Plug-in ImageConnect per Autodek
Parte 1: La prima volta che lo utilizzi
Parte 2: Usare il pulsante Download
Parte 3: Usare il pulsante Info
Parte 4: Scaricare i dati con il pulsante Custom Plot
Parte 4: Stampare i dati in modalità Layout
domenica 26 ottobre 2008
In orbita Cosmo Sky-Med III
Ieri mattina è partito con sucesso dalla base americana di Vandenberg, in California, il terzo stellite della costellazione Cosmo SkyMed.
Il lancio è avvenuto in perfetto orario alle ore 19.28 ora locale, le 4,28 qui in Italia. Per approfondimenti è opportuno visitare il sito dell'ASI, l'Agenzia Spaziale Italiana che con il Ministero della Difesa sta portando avanti l'intero programma. Segnalo però l'articolo di Giovanni Caprara sul Corriere della Sera.it nella rubrica Scienze, che con tono divulgativo riassume i fatti salienti. In questo articolo il commissario straordinario dell'ASI, Saggese, parla della possibilità di produrre immagini tridimensionali perchè di certo il contributo importante che questo terzo satellite darà alla missione sarà la produzione di DEM (Digital Elevation Model) ad altissima precisione, grazie alla possibilità di acquisire immagini in configurazione "tandem" (ovvero acquisendo la stessa area in passaggi successivi fatti da due satelliti diversi).
Nota: l'immagine allegata a questo post (www.cosmo-skymed.it) è stata acquisita sulla struttura di Richat, in Mauritania. Si tratta di un enorme cratere in pieno Sahara (21°07' N e 11°24' O), di circa 40km di diametro, sulle cui origini non è stata fatta ancora chiarezza.
Il lancio è avvenuto in perfetto orario alle ore 19.28 ora locale, le 4,28 qui in Italia. Per approfondimenti è opportuno visitare il sito dell'ASI, l'Agenzia Spaziale Italiana che con il Ministero della Difesa sta portando avanti l'intero programma. Segnalo però l'articolo di Giovanni Caprara sul Corriere della Sera.it nella rubrica Scienze, che con tono divulgativo riassume i fatti salienti. In questo articolo il commissario straordinario dell'ASI, Saggese, parla della possibilità di produrre immagini tridimensionali perchè di certo il contributo importante che questo terzo satellite darà alla missione sarà la produzione di DEM (Digital Elevation Model) ad altissima precisione, grazie alla possibilità di acquisire immagini in configurazione "tandem" (ovvero acquisendo la stessa area in passaggi successivi fatti da due satelliti diversi).
Nota: l'immagine allegata a questo post (www.cosmo-skymed.it) è stata acquisita sulla struttura di Richat, in Mauritania. Si tratta di un enorme cratere in pieno Sahara (21°07' N e 11°24' O), di circa 40km di diametro, sulle cui origini non è stata fatta ancora chiarezza.
perchè massimozotti.it
Ho acquistato il dominio ed ho rinominato il blog.
Era una cosa che avevo in testa da un po', e ci sono varie ragioni.
Inizialmente, quando ho aperto questo spazio web, volevo creare una comunità di utenti "affezionati", tra tutti quelli che ero solito incontrare durante le tappe dell'evento Space4city (ex Città a 1 metro). Sto parlando del seminario di formazione gratuito sul telerilevamento che dal 2004 ad oggi ha toccato una trentina di città italiane, che ho girato con entusiasmo assieme ai miei compagni di avventura Claudio, Andrea e Francesca. Oggi il seminario si chiama Space4City: l'informazione geospaziale nell'era del Web 2.0, e chi fosse interessato trova le informazioni qui.
Questo blog voleva essere uno strumento per dare continuità a quegli incontri e rispondere anche all'esigenza di informazioni e supporto che in quelle occasioni mi veniva espressa dai partecipanti. Con il passare del tempo però mi sono accorto che le persone che seguono questo blog non sono soltanto quelle che partecipano all'evento, e quindi mi sembrava riduttivo, oltre che fuorviante, mantenere il titolo Space4city.
Anche perchè l'evento, ormai, una volta definito il format e le modalità di aggiornamento dei contenuti, vive quasi di vita propria, ed infatti all'ultima tappa, quella di Pesaro del 10 ottobre scorso, non ho partecipato.
Devo confessare che non c'ho pensato due volte alla scelta del nuovo nome. Il suggerimento di Gimmi"GIS" Perego era quello di trovare un nome che fosse semplice da ricordare, e massimozotti.it mi sembrava proprio facile facile. Una sana botta di narcisismo, che serve pure a suggerire che il punto di vista espresso su queste pagine è quello mio personale, e non necessariamente condiviso a livello aziendale. Per quanto il punto di vista del responsabile commerciale di un'azienda si possa tenere distinto da quello dell'azienda stessa...
Era una cosa che avevo in testa da un po', e ci sono varie ragioni.
Inizialmente, quando ho aperto questo spazio web, volevo creare una comunità di utenti "affezionati", tra tutti quelli che ero solito incontrare durante le tappe dell'evento Space4city (ex Città a 1 metro). Sto parlando del seminario di formazione gratuito sul telerilevamento che dal 2004 ad oggi ha toccato una trentina di città italiane, che ho girato con entusiasmo assieme ai miei compagni di avventura Claudio, Andrea e Francesca. Oggi il seminario si chiama Space4City: l'informazione geospaziale nell'era del Web 2.0, e chi fosse interessato trova le informazioni qui.
Questo blog voleva essere uno strumento per dare continuità a quegli incontri e rispondere anche all'esigenza di informazioni e supporto che in quelle occasioni mi veniva espressa dai partecipanti. Con il passare del tempo però mi sono accorto che le persone che seguono questo blog non sono soltanto quelle che partecipano all'evento, e quindi mi sembrava riduttivo, oltre che fuorviante, mantenere il titolo Space4city.
Anche perchè l'evento, ormai, una volta definito il format e le modalità di aggiornamento dei contenuti, vive quasi di vita propria, ed infatti all'ultima tappa, quella di Pesaro del 10 ottobre scorso, non ho partecipato.
Devo confessare che non c'ho pensato due volte alla scelta del nuovo nome. Il suggerimento di Gimmi"GIS" Perego era quello di trovare un nome che fosse semplice da ricordare, e massimozotti.it mi sembrava proprio facile facile. Una sana botta di narcisismo, che serve pure a suggerire che il punto di vista espresso su queste pagine è quello mio personale, e non necessariamente condiviso a livello aziendale. Per quanto il punto di vista del responsabile commerciale di un'azienda si possa tenere distinto da quello dell'azienda stessa...
venerdì 24 ottobre 2008
Usare dati Cosmo Sky-Med con ERDAS Imagine
Negli ultimi giorni, tra scambi e-mail ed incontri all'Aquila nell'ambito della conferenza ASITA, ho avuto modo di discutere in più occasioni della possibilità di utilizzare i dati Cosmo-SkyMed in ERDAS Imagine. Ne ho sentite dire tante, ed allora cerco di fare un po' d'ordine, con il prezioso aiuto di Giulio Ceriola, il mio collega esperto di dati SAR, interferometria ed ERDAS Imagine.
Vediamo però la cosa un pò più nel dettaglio. Un dato radar (SAR) può essere infatti utilizzato in ERDAS Imagine in due principali modalità.
La prima, comune a molti software di elaborazione delle immagini, permette di effettuare delle operazioni sul dato SAR senza necessitare di alcuna informazione ancillaria. Queste operazioni sono quelle più comuni e, nel caso di ERDAS Imagine, sono quelle presenti nel modulo “Interpeter”, a volte presenti anche in altri software di elaborazione delle immagini non dedicati ai dati radar.
La seconda modalità è invece quella relativa alle funzionalità della Radar Mapping Suite, una serie di moduli software specifici, disponibili come estensioni di ERDAS Imagine, che essendo dedicati al processamento di dati SAR di tipo avanzato (Interferometria, DEM da Stereo SAR e Ortorettifica) richiedono, oltre al dato vero e proprio, tutte le altre informazioni ancillarie solitamente distribuite insieme al dato in formati proprietari.
Se un dato SAR rientra nei formati/sensori direttamente supportati da ERDAS Imagine, questo è in grado di aprirlo e di importare automaticamente tutti i dati ancillari, in una struttura chiamata “SAR Node”.
Se ERDAS Imagine non supporta ancora un certo formato/sensore di dato SAR, quello che si deve fare è importare l’immagine SAR in formato .img e poi creare un “SAR Node” utilizzando la funzione “Generic SAR Node” e quindi inserendo manualmente tutti i dati ancillari necessari, che devono essere stati estratti dal dato SAR originale.
Si fa presto allora a dire che un software "supporta i dati Cosmo SkyMed"... bisogna vedere cosa si intende per "supporto". Per quanto riguarda i più comuni software di elaborazione delle immagini, molti di questi non forniscono le funzionalità avanzate di elaborazione del dato SAR offerte dalla Radar Mapping Suite, e quindi il loro supporto di un dato formato/sensore spesso riguarda solo l’import dell’immagine SAR, ignorando tutte le altre informazioni ancillarie.
Il pieno supporto per i dati Cosmo-SkyMed (Supporto con l'iniziale maiuscola, quindi) sarà garantito con il Service Pack che sarà rilasciato a febbraio 2009. Ne ho avuto conferma l'altro ieri dallo staff di sviluppo di ERDAS.
Nell'attesa, per utilizzare i dati Cosmo in ERDAS Imagine, si può seguire questa semplice procedura.
(nota: questa procedura non è necessaria se i dati sono disponibili nel formato STANAG 4545, che viene gestito direttamente da ERDAS Imagine con l'estensione NITF. Chi non sa di cosa stia parlando può ignorare quest'informazione).
E' sufficiente scaricare nell'area download del sito web di Planetek Italia un archivio ZIP che contiene due programi DOS di pubblico dominio, con le istruzioni per l'utilizzo.
Con questi programmi si può:
• convertire il dato SAR presente nell'HDF5 in un formato binario generico;
• estrarre le informazioni ancillarie (orbita, acquisizione e tutto il resto) in formato di testo.
• infine, con ERDAS Imagine, fare l'import del formato binario (c'è la funzione apposita) e la conversione in .img o .tiff (o come più si preferisce).
Il dato importato potrà così essere processato all'interno di ERDAS.
Appena ci saranno novità sul Supporto dei dati Cosmo-SkyMed in ERDAS Imagine le troverete di certo su questo blog o nella newsletter di Planetek Italia.
Si possono utilizzare le immagini Cosmo in ERDAS Imagine?
La risposta è SI.
La risposta è SI.
Vediamo però la cosa un pò più nel dettaglio. Un dato radar (SAR) può essere infatti utilizzato in ERDAS Imagine in due principali modalità.
La prima, comune a molti software di elaborazione delle immagini, permette di effettuare delle operazioni sul dato SAR senza necessitare di alcuna informazione ancillaria. Queste operazioni sono quelle più comuni e, nel caso di ERDAS Imagine, sono quelle presenti nel modulo “Interpeter”, a volte presenti anche in altri software di elaborazione delle immagini non dedicati ai dati radar.
La seconda modalità è invece quella relativa alle funzionalità della Radar Mapping Suite, una serie di moduli software specifici, disponibili come estensioni di ERDAS Imagine, che essendo dedicati al processamento di dati SAR di tipo avanzato (Interferometria, DEM da Stereo SAR e Ortorettifica) richiedono, oltre al dato vero e proprio, tutte le altre informazioni ancillarie solitamente distribuite insieme al dato in formati proprietari.
Se un dato SAR rientra nei formati/sensori direttamente supportati da ERDAS Imagine, questo è in grado di aprirlo e di importare automaticamente tutti i dati ancillari, in una struttura chiamata “SAR Node”.
Se ERDAS Imagine non supporta ancora un certo formato/sensore di dato SAR, quello che si deve fare è importare l’immagine SAR in formato .img e poi creare un “SAR Node” utilizzando la funzione “Generic SAR Node” e quindi inserendo manualmente tutti i dati ancillari necessari, che devono essere stati estratti dal dato SAR originale.
Si fa presto allora a dire che un software "supporta i dati Cosmo SkyMed"... bisogna vedere cosa si intende per "supporto". Per quanto riguarda i più comuni software di elaborazione delle immagini, molti di questi non forniscono le funzionalità avanzate di elaborazione del dato SAR offerte dalla Radar Mapping Suite, e quindi il loro supporto di un dato formato/sensore spesso riguarda solo l’import dell’immagine SAR, ignorando tutte le altre informazioni ancillarie.
Il pieno supporto per i dati Cosmo-SkyMed (Supporto con l'iniziale maiuscola, quindi) sarà garantito con il Service Pack che sarà rilasciato a febbraio 2009. Ne ho avuto conferma l'altro ieri dallo staff di sviluppo di ERDAS.
Nell'attesa, per utilizzare i dati Cosmo in ERDAS Imagine, si può seguire questa semplice procedura.
(nota: questa procedura non è necessaria se i dati sono disponibili nel formato STANAG 4545, che viene gestito direttamente da ERDAS Imagine con l'estensione NITF. Chi non sa di cosa stia parlando può ignorare quest'informazione).
E' sufficiente scaricare nell'area download del sito web di Planetek Italia un archivio ZIP che contiene due programi DOS di pubblico dominio, con le istruzioni per l'utilizzo.
Con questi programmi si può:
• convertire il dato SAR presente nell'HDF5 in un formato binario generico;
• estrarre le informazioni ancillarie (orbita, acquisizione e tutto il resto) in formato di testo.
• infine, con ERDAS Imagine, fare l'import del formato binario (c'è la funzione apposita) e la conversione in .img o .tiff (o come più si preferisce).
Il dato importato potrà così essere processato all'interno di ERDAS.
Appena ci saranno novità sul Supporto dei dati Cosmo-SkyMed in ERDAS Imagine le troverete di certo su questo blog o nella newsletter di Planetek Italia.
giovedì 16 ottobre 2008
Il booklet dei prodotti e servizi di Planetek Italia
La mia ultima fatica: un booklet (vi piace il nome?) che descrive tutti i prodotti (software e dati satellitari) ed i relativi corsi di formazione, nonché i servizi a valore aggiunto sui dati, offerti da Planetek Italia.
Potete scaricarlo qua, sono circa 3 Mb.
Era da tempo che pensavo ad uno strumento simile per far sapere a tutti i nostri clienti quanto fosse ampia la nostra offerta, e finalmente siamo riusciti a partorirlo. Ne stiamo stampando un migliaio di copie, che porteremo ad ASITA, all'Aquila, la prossima settimana, e che poi spediremo a tutti i clienti, amici e conoscenti.
Spero che vi piaccia, c'ho passato su un paio di nottate.
Mi piacerebbe riuscire a produrne uno simile ogni 6 mesi, per tenerlo sempre aggiornato. Il prossimo però lo faccio impaginare ad uno studio professionale. Sarà meglio ;-)
Potete scaricarlo qua, sono circa 3 Mb.
Era da tempo che pensavo ad uno strumento simile per far sapere a tutti i nostri clienti quanto fosse ampia la nostra offerta, e finalmente siamo riusciti a partorirlo. Ne stiamo stampando un migliaio di copie, che porteremo ad ASITA, all'Aquila, la prossima settimana, e che poi spediremo a tutti i clienti, amici e conoscenti.
Spero che vi piaccia, c'ho passato su un paio di nottate.
Mi piacerebbe riuscire a produrne uno simile ogni 6 mesi, per tenerlo sempre aggiornato. Il prossimo però lo faccio impaginare ad uno studio professionale. Sarà meglio ;-)
martedì 14 ottobre 2008
Workshop all'Aquila (ASITA)
Abbiamo organizzato due workshop per la prossima settimana all'Aquila, nell'ambito di ASITA.
Il calendario è il seguente:
mercoledì 22 ottobre, ore 16,30
What’s new in ERDAS IMAGINE & LPS 9.3
Trasformare i dati in informazioni accurate e affidabili è di fondamentale importanza nel supporto alle decisioni. Il primo di due Workshop presenta le ultime tecnologie di elaborazione, gestione e condivisione dei dati geospaziali alla luce delle nuove release dei software ERDAS.
Le soluzioni ERDAS IMAGINE e LPS 9.3, sono strumenti noti per la flessibilità e accuratezza ai massimi livelli, ideali per i professionisti e le organizzazioni pubbliche e private che hanno la necessità di mantenere un alto livello di efficienza nelle attività di elaborazione, analisi e condivisione delle informazioni geospaziali.
giovedì 23 ottobre, ore 16,30
ERDAS APOLLO: The new Geospatial Business System
Il workshop presenta per la prima volta in Italia la suite ERDAS APOLLO, un sistema integrato disegnato per ricercare e catalogare dati e web map services, attraverso sistemi di crawling e harvesting, all'interno della propria organizzazione.
APOLLO genera in automatico il catalogo dei dati e dei relativi servizi di pubblicazione di mappe in modo conforme con gli standard OGC, ISO 19115/19139 e con le linee guida del CNIPA-RNDT.
Il calendario è il seguente:
mercoledì 22 ottobre, ore 16,30
What’s new in ERDAS IMAGINE & LPS 9.3
Trasformare i dati in informazioni accurate e affidabili è di fondamentale importanza nel supporto alle decisioni. Il primo di due Workshop presenta le ultime tecnologie di elaborazione, gestione e condivisione dei dati geospaziali alla luce delle nuove release dei software ERDAS.
Le soluzioni ERDAS IMAGINE e LPS 9.3, sono strumenti noti per la flessibilità e accuratezza ai massimi livelli, ideali per i professionisti e le organizzazioni pubbliche e private che hanno la necessità di mantenere un alto livello di efficienza nelle attività di elaborazione, analisi e condivisione delle informazioni geospaziali.
giovedì 23 ottobre, ore 16,30
ERDAS APOLLO: The new Geospatial Business System
Il workshop presenta per la prima volta in Italia la suite ERDAS APOLLO, un sistema integrato disegnato per ricercare e catalogare dati e web map services, attraverso sistemi di crawling e harvesting, all'interno della propria organizzazione.
APOLLO genera in automatico il catalogo dei dati e dei relativi servizi di pubblicazione di mappe in modo conforme con gli standard OGC, ISO 19115/19139 e con le linee guida del CNIPA-RNDT.
lunedì 29 settembre 2008
La conferenza AM/FM
Ho avuto il piacere d'essere stato invitato a partecipare alla tavola rotonda di mercoledì 24 settembre scorso, nell'ambito del convegno AM/FM. L'invito era legato alla partecipazione di Planetek Italia alla Conferenza in qualità di sponsor, ed ho colto l'occasione al volo perchè non capita spesso di potersi sedere ad un tavolo assieme ai principali operatori del mercato geospaziale italiano e poter scambiare le proprie idee sulle tendenze in atto nel nostro settore.
Alla tavola rotonda hanno partecipato ESRI, Autodesk, Integraph, Core+Sinergis e Bentley, oltre ovviamente a Planetek Italia, miserabilmente rappresentata da me.
Al di là dei contenuti dei singoli interventi, che spero di aver modo di riportare a breve su questo blog, c'è stato un tema, tra quelli trattati durante la discussione, che credo meriti ulteriori approfondimenti. Il tema è quello dell'accessibilità dell'informazione, che prendendo spunto dall'intervento del caro Stefano Toparini (Autodesk) durante la tavola rotonda è stata più volte definita fruizione. Quando si parla di Infrastrutture di dati spaziali, sistemi di supporto alle decisioni e via dicento, in uno scenario in cui si è passati da un approccio molto orientato alla tecnologia prima, e tutto legato alle applicazioni dopo, mi sembra evidente come, adesso, l'attenzione debba essere spostata sull'utente. Il tema della fruibilità, o accessibilità di queste soluzioni, secondo me ruota tutto attorno al design delle soluzioni, che siano pensate per rispondere innanzitutto alle esigenze dell'utente e per l'utilizzo immediato e mi verrebbe da dire soddisfacente da parte di questi.
Come ho detto al termine della tavola rotonda, nell'immediato futuro, in uno scenario in cui vediamo diffondersi a macchia d'olio le applicazioni per il social networking (e non dimentichiamo il nostro TITAN, che è un sistema di condivisione di dati geospaziali tra utenti proprio nella logica del Web 2.0) ed in cui il ruolo dell'utente diventa predominante, credo che torneremo a parlare sempre più spesso di come le soluzioni geo-tecnologiche debbano essere guardate dal punto di vista di chi le utilizza.
Alla tavola rotonda hanno partecipato ESRI, Autodesk, Integraph, Core+Sinergis e Bentley, oltre ovviamente a Planetek Italia, miserabilmente rappresentata da me.
Al di là dei contenuti dei singoli interventi, che spero di aver modo di riportare a breve su questo blog, c'è stato un tema, tra quelli trattati durante la discussione, che credo meriti ulteriori approfondimenti. Il tema è quello dell'accessibilità dell'informazione, che prendendo spunto dall'intervento del caro Stefano Toparini (Autodesk) durante la tavola rotonda è stata più volte definita fruizione. Quando si parla di Infrastrutture di dati spaziali, sistemi di supporto alle decisioni e via dicento, in uno scenario in cui si è passati da un approccio molto orientato alla tecnologia prima, e tutto legato alle applicazioni dopo, mi sembra evidente come, adesso, l'attenzione debba essere spostata sull'utente. Il tema della fruibilità, o accessibilità di queste soluzioni, secondo me ruota tutto attorno al design delle soluzioni, che siano pensate per rispondere innanzitutto alle esigenze dell'utente e per l'utilizzo immediato e mi verrebbe da dire soddisfacente da parte di questi.
Come ho detto al termine della tavola rotonda, nell'immediato futuro, in uno scenario in cui vediamo diffondersi a macchia d'olio le applicazioni per il social networking (e non dimentichiamo il nostro TITAN, che è un sistema di condivisione di dati geospaziali tra utenti proprio nella logica del Web 2.0) ed in cui il ruolo dell'utente diventa predominante, credo che torneremo a parlare sempre più spesso di come le soluzioni geo-tecnologiche debbano essere guardate dal punto di vista di chi le utilizza.
mercoledì 10 settembre 2008
I prossimi corsi di formazione
Abbiamo provato a buttare giù il calendario dei corsi da realizzare nel prossimo autunno, e l'abbiamo messo in linea sul sito di Planetek Italia. L'offerta formativa è abbastanza varia, e prevede affianco ai classici corsi di addestramento all'uso degli strumenti software (principalmente ERDAS Imagine e ER Mapper) anche alcuni corsi applicativi, come quello sull'uso dei dati telerilevati da satellite per la realizzazione del catasto incendi.
martedì 9 settembre 2008
Partito!
Dopo essere scampato anche alle minacce dell'uragano Hanna, GeoEye-1 è stato lanciato con successo dalla base aerea di Vandenberg in California, alle 11.50 (ora americana) di sabato 6 settembre. Dopo 75 minuti è entrato correttamente nella sua orbita, e adesso affronterà la fase di calibrazione e controllo. Entro la fine dell'anno dovremmo poter vedere i primi dati acquisiti dal sensore ad altissima risoluzione.
Per saperne di più vi rimando sempre alla pagina ufficiale del satellite.
Per saperne di più vi rimando sempre alla pagina ufficiale del satellite.
martedì 19 agosto 2008
Aspettando il lancio di GeoEye
Non ho mantenuto la mia promessa. Il 22 agosto la mia attenzione è stata tutta dedicata alla vittoriosa finale di pugliato di Picardi alle Olimpiadi di Pechino. Del resto non c'era nessun satellite in decollo a distogliermi, perché l'atteso lancio di GeoEye-1 non ha più avuto luogo.
Nessun problema sul satellite, ma sugli apparati necessari per accompagnare il lancio del vettore e la gestione della telemetria (per i dettagli leggete qui).
La prossima data utile per il lancio è il 4 settembre.
venerdì 1 agosto 2008
Il social networking secondo Pino Bruno
Pino Bruno, giornalista scientifico della RAI ed esperto di tecnologie digitali, parla nel suo blog di TITAN ed anticipa in qualche modo il social network italiano che è sulla rampa di lancio.
A settembre partirà infatti un'imponente campagna di marketing e promozione su TITAN, destinata alla comunità geospaziale italiana (e Planetek Italia renderà disponibile il client gratuito tradotto nella nostra lingua) e sulla possibilità di collegarsi ad un GeoHub gestito dalla nostra azienda. Restate sintonizzati..
A settembre partirà infatti un'imponente campagna di marketing e promozione su TITAN, destinata alla comunità geospaziale italiana (e Planetek Italia renderà disponibile il client gratuito tradotto nella nostra lingua) e sulla possibilità di collegarsi ad un GeoHub gestito dalla nostra azienda. Restate sintonizzati..
martedì 8 luglio 2008
Monitor 3D
Un anno fa non avrei mai pensato di potermi fare una cultura sui monitor per la visione di immagini stereoscopiche, ed invece eccomi qua, alle prese con Planar e True3Di.
Si tratta di monitor LCD che consentono di vedere immagini in 3 dimensioni grazie ad un'intuizione secondo me geniale: mettiamo un monitor in posizione tradizionale, un altro lo mettiamo in alto, che proietta la stessa immagine (o quasi..) in maniera speculare, ed in mezzo, una lastra di vetro, obliqua, leggermente riflettente, che quindi riflette l'immagine superiore ma mi lascia vedere anche quella inferiore.
Utilizzando software per l'analisi di coppie stereoscopiche, come lo Stereo Analyst per ArcGIS o LPS Stereo, se guardo l'immagine sullo specchio, vedo entrambe le foto aeree, e quindi ho l'impressione che l'immagine sia leggermente sdoppiata.
Ma se inforco un paio di occhialetti polarizzati (cosiddetti "passivi") ecco la magia: la mia casetta sulle foto aeree si vede in 3D!!
Il trucco sta nella diversa polarizzazione delle due lenti degli occhiali, verticale da una parte ed orizzontale dall'altra. Questo fa si che ciascun occhio veda l'immagine fornita solo da uno dei due monitor, ed in questo modo si realizza la visione stereoscopica.
Per approfondimenti sulla stereoscopia vi rimando a Wikipedia, e per saperne di più sullo scenario dei monitor 3D ho trovato un post interessante sul blog Appunti Digitali, che consiglio di leggere per avere una panoramica sulle diverse tecnologie disponibili.
Qui mi voglio soffermare sui due prodotti che Planetek Italia distribuisce, e che quindi ho avuto modo di approfondire.
Si tratta dei monitor della Planar e di quelli della True3Di.
Il Planar è quello che vedete nella figura in alto, mentre il True3Di è questo a fianco.
L'architettura è la stessa in entrambi: due monitor LCD messi a contrasto, con uno specchio trasparente in mezzo. Questo è indubbiamente l'approccio tecnologicamente più avanzato, che ha superato ormai lo Z-screen, che si montava su monitor CRT.
Dal punto di vista tecnico, i monitor Treu3Di hanno caratteristiche interessanti ed anche una luminosità un pò più alta rispetto al Planar; e anche sul prezzo c'è una discreta convenienza.
Come si nota, però, la differenza fondamentale tra i due modelli di monitor sta nell'ingombro. Più snello e slanciato il design del Planar, più "scatolone" il True3Di.
Non ho ancora avuto commenti da parte di utenti che abbiano lavorato con entrambi, ed in grado quindi di fare un paragone in termini di ergonomia; in Planetek Italia abbiamo un Planar da 20", e posso dire che è molto comodo da utilizzare anche quando sullo stesso dataset si lavora in due persone, guardando entrambi nello stesso monitor. Non si accusano problemi di stanchezza agli occhi, anche dopo sessioni di lavoro prolungate. Ovviamente il consiglio è sempre quello di fare una pausa ogni tanto per non affaticarsi.
Il True3Di è disponibile nelle versioni da 8" (piccolino e portatile), 19" e 24", adatti per la produttività comune, ed un mastodontico 40".
Il Planar è disponibile invece nelle versioni da 17", 20", 24" e 26".
Si tratta di monitor LCD che consentono di vedere immagini in 3 dimensioni grazie ad un'intuizione secondo me geniale: mettiamo un monitor in posizione tradizionale, un altro lo mettiamo in alto, che proietta la stessa immagine (o quasi..) in maniera speculare, ed in mezzo, una lastra di vetro, obliqua, leggermente riflettente, che quindi riflette l'immagine superiore ma mi lascia vedere anche quella inferiore.
Utilizzando software per l'analisi di coppie stereoscopiche, come lo Stereo Analyst per ArcGIS o LPS Stereo, se guardo l'immagine sullo specchio, vedo entrambe le foto aeree, e quindi ho l'impressione che l'immagine sia leggermente sdoppiata.
Ma se inforco un paio di occhialetti polarizzati (cosiddetti "passivi") ecco la magia: la mia casetta sulle foto aeree si vede in 3D!!
Il trucco sta nella diversa polarizzazione delle due lenti degli occhiali, verticale da una parte ed orizzontale dall'altra. Questo fa si che ciascun occhio veda l'immagine fornita solo da uno dei due monitor, ed in questo modo si realizza la visione stereoscopica.
Per approfondimenti sulla stereoscopia vi rimando a Wikipedia, e per saperne di più sullo scenario dei monitor 3D ho trovato un post interessante sul blog Appunti Digitali, che consiglio di leggere per avere una panoramica sulle diverse tecnologie disponibili.
Qui mi voglio soffermare sui due prodotti che Planetek Italia distribuisce, e che quindi ho avuto modo di approfondire.
Si tratta dei monitor della Planar e di quelli della True3Di.
Il Planar è quello che vedete nella figura in alto, mentre il True3Di è questo a fianco.
L'architettura è la stessa in entrambi: due monitor LCD messi a contrasto, con uno specchio trasparente in mezzo. Questo è indubbiamente l'approccio tecnologicamente più avanzato, che ha superato ormai lo Z-screen, che si montava su monitor CRT.
Dal punto di vista tecnico, i monitor Treu3Di hanno caratteristiche interessanti ed anche una luminosità un pò più alta rispetto al Planar; e anche sul prezzo c'è una discreta convenienza.
Come si nota, però, la differenza fondamentale tra i due modelli di monitor sta nell'ingombro. Più snello e slanciato il design del Planar, più "scatolone" il True3Di.
Non ho ancora avuto commenti da parte di utenti che abbiano lavorato con entrambi, ed in grado quindi di fare un paragone in termini di ergonomia; in Planetek Italia abbiamo un Planar da 20", e posso dire che è molto comodo da utilizzare anche quando sullo stesso dataset si lavora in due persone, guardando entrambi nello stesso monitor. Non si accusano problemi di stanchezza agli occhi, anche dopo sessioni di lavoro prolungate. Ovviamente il consiglio è sempre quello di fare una pausa ogni tanto per non affaticarsi.
Il True3Di è disponibile nelle versioni da 8" (piccolino e portatile), 19" e 24", adatti per la produttività comune, ed un mastodontico 40".
Il Planar è disponibile invece nelle versioni da 17", 20", 24" e 26".
lunedì 26 maggio 2008
La nuova pubblicità di Planetek Italia
L'altro giorno a Roma, sempre negli spazi della Conferenza degli utenti ESRI, ho incontrato Alfonso Quaglione, responsabile della distribuzione e marketing della rivista GeoMedia, cui ho fatto i complimenti per la qualità della rivista, che è migliorata molto a mio parere sia dal punto di vista grafico che nella qualità dei contenuti. Tra l'altro ho trovato molto ben fatto l'articolo di Michele Dussi sulla costellazione CosmoSkyMed del numero di Febbraio.
Sulla seconda di copertina dell'ultimo numero di Geomedia, che è stato portato in anteprima a Roma ed a giorni sarà recapitato per posta a tutti gli abbonati, c'è la nuova pubblicità di Planetek Italia.
Mi auguro di non turbare la sensibilità di chi legge questo blog, se faccio spudoratamente riferimento ad una pagina pubblicitaria: in realtà, più che fare uno spot sulla Planetek, mi piacerebbe raccontarvi qualche aneddoto su come questa pubblicità è nata.
L'accordo di distribuzione sottoscritto la scorsa estate con Erdas (che si chiamava ancora Leica Geosystems Geospatial Imaging) come si può facilmente immaginare ha avuto un forte impatto in azienda. Tantissimi prodotti "storici", tra i moduli di Erdas Imagine e le estensioni della Leica Photogrammetry Suite, prima da conoscere e poi da comunicare al mercato; assieme a tutte le nuove soluzioni cosiddette "Enterprise", entrate a far parte dell'offerta Erdas dopo l'acquisizione delle società ER Mapper, Ionic ed Acquis.
Un uragano di novità che si è abbattuto sulla divisione commerciale e marketing di Planetek, per poi coinvolgere anche tutta la divisione tecnica. Con la soddisfazione di avere a che fare con prodotti validi, che in alcuni casi ci hanno riservato anche delle belle sorprese per la qualità offerta, superiore anche alle nostre aspettative.
Se con tutti i miei colleghi coinvolti nell'affare Erdas siamo stati "costretti" per mandato aziendale a studiarci i nuovi prodotti, impararne le caratteristiche e gli ambiti di applicazione, ad Antonio Buonavoglia (responsabile della comunicazione in Planetek) è invece venuto il mal di testa.
Come comunicare tutte queste novità?
Vi risparmio le infinite riunioni interne e quelle con l'agenzia di comunicazione Studio9, che ha prodotto i nuovi impianti. Il risultato lo vedete in questo post e sulle principali riviste di settore che escono a Maggio, ma lo vedrete anche svilupparsi nei prossimi numeri per tutto il resto dell'anno. Abbiamo infatti deciso di farci in 3, come si sul dire.
Le uscite pubblicitarie ruoteranno attorno ai 3 ambiti applicativi che caratterizzano l'offerta di Planetek sul mercato: il telerilevamento (da satellite e da aereo, visto che ormai il confine tra le due tecnologie si va sempre più restringendo), i dati di osservazione della Terra (o immagini da satellite, come le hanno sempre chiamate tutti a dispetto delle mode) e le soluzioni Enterprise (non solo prodotti software come Image Web Server, Cart@net, TITAN e Erdas Image Manager, ma la nostra capacità di integrare sistemi e di offrire prodotti software destinati ad infrastrutture complesse).
Per mantenere la continuità con il passato, abbiamo deciso di non stravolgere il vecchio impianto pubblicitario, creato nel 2004 in occasione del decimo anniversario di Planetek: abbiamo cambiato la fotografia, adeguato i testi, ovviamente, ed incluso il nuovo logo di Erdas, che essendo l'ultimo nato in questo tourbillon ha bisogno di essere sdoganato tra il pubblico geospaziale italiano.
Riusciremo a passare efficacemente questo messaggio di cambiamento?
Sulla seconda di copertina dell'ultimo numero di Geomedia, che è stato portato in anteprima a Roma ed a giorni sarà recapitato per posta a tutti gli abbonati, c'è la nuova pubblicità di Planetek Italia.
Mi auguro di non turbare la sensibilità di chi legge questo blog, se faccio spudoratamente riferimento ad una pagina pubblicitaria: in realtà, più che fare uno spot sulla Planetek, mi piacerebbe raccontarvi qualche aneddoto su come questa pubblicità è nata.
L'accordo di distribuzione sottoscritto la scorsa estate con Erdas (che si chiamava ancora Leica Geosystems Geospatial Imaging) come si può facilmente immaginare ha avuto un forte impatto in azienda. Tantissimi prodotti "storici", tra i moduli di Erdas Imagine e le estensioni della Leica Photogrammetry Suite, prima da conoscere e poi da comunicare al mercato; assieme a tutte le nuove soluzioni cosiddette "Enterprise", entrate a far parte dell'offerta Erdas dopo l'acquisizione delle società ER Mapper, Ionic ed Acquis.
Un uragano di novità che si è abbattuto sulla divisione commerciale e marketing di Planetek, per poi coinvolgere anche tutta la divisione tecnica. Con la soddisfazione di avere a che fare con prodotti validi, che in alcuni casi ci hanno riservato anche delle belle sorprese per la qualità offerta, superiore anche alle nostre aspettative.
Se con tutti i miei colleghi coinvolti nell'affare Erdas siamo stati "costretti" per mandato aziendale a studiarci i nuovi prodotti, impararne le caratteristiche e gli ambiti di applicazione, ad Antonio Buonavoglia (responsabile della comunicazione in Planetek) è invece venuto il mal di testa.
Come comunicare tutte queste novità?
Vi risparmio le infinite riunioni interne e quelle con l'agenzia di comunicazione Studio9, che ha prodotto i nuovi impianti. Il risultato lo vedete in questo post e sulle principali riviste di settore che escono a Maggio, ma lo vedrete anche svilupparsi nei prossimi numeri per tutto il resto dell'anno. Abbiamo infatti deciso di farci in 3, come si sul dire.
Le uscite pubblicitarie ruoteranno attorno ai 3 ambiti applicativi che caratterizzano l'offerta di Planetek sul mercato: il telerilevamento (da satellite e da aereo, visto che ormai il confine tra le due tecnologie si va sempre più restringendo), i dati di osservazione della Terra (o immagini da satellite, come le hanno sempre chiamate tutti a dispetto delle mode) e le soluzioni Enterprise (non solo prodotti software come Image Web Server, Cart@net, TITAN e Erdas Image Manager, ma la nostra capacità di integrare sistemi e di offrire prodotti software destinati ad infrastrutture complesse).
Per mantenere la continuità con il passato, abbiamo deciso di non stravolgere il vecchio impianto pubblicitario, creato nel 2004 in occasione del decimo anniversario di Planetek: abbiamo cambiato la fotografia, adeguato i testi, ovviamente, ed incluso il nuovo logo di Erdas, che essendo l'ultimo nato in questo tourbillon ha bisogno di essere sdoganato tra il pubblico geospaziale italiano.
Riusciremo a passare efficacemente questo messaggio di cambiamento?
venerdì 23 maggio 2008
TITAN su Tanto
Sembra il titolo di uno degli articoli di Bartezzaghi su Repubblica?
Non è un gioco di parole: si parla di TITAN anche sul blog TANTO http://blog.spaziogis.it/2008/04/17/condividere-geograficamente-parlando/, con un post scritto meglio del mio di qualche tempo fa...
Non è un gioco di parole: si parla di TITAN anche sul blog TANTO http://blog.spaziogis.it/2008/04/17/condividere-geograficamente-parlando/, con un post scritto meglio del mio di qualche tempo fa...
Il nuovo plug-in ECW JPG2000 per ArcGIS
ERDAS ha annunciato oggi il rilascio dell'ultima versione del plugin gratuito ECW JPEG2000 per ArcGIS® Desktop.
Ma ArcGIS non supporta già nativamente il formato ECW e JPG2000? E' vero, infatti questo plug-in serve in particolare per potersi collegare a banche dati pubblicate su Web con il protocollo ECWP, quello di Image Web Server.
La possibilità di aprire in ArcGIS (come in qualsiasi applicazione GIS desktop) banche dati servite da remoto offre vantaggi enormi, perchè consente di lavorare con dati che non devono stare per forza nel mio PC o nella mia rete, ma mi vengono messi gentilmente a disposizione da parte di un server di buon cuore.
Si parla spesso della possibilità di connettersi, mediante ArcGIS a server WMS. Il plug-in di cui parliamo, per dirla in due parole, serve a fare la stessa cosa - ma con un server Image Web Server, che utilizza il protocollo WMS ma anche l'ecwp, che è proprietario (quindi non standard) ma velocissimo!
Questo plug-in serve quindi a sfruttare tutti i vantaggi dello streaming ad alta velocità di Image Web Server, all'interno di ArcGIS.
Potete scaricare qui il nuovo plugin: www.erdas.com/downloadecw.e2b e se volete provarlo subito con un bel mosaico di immagini Landsat di tutto il pianeta Terra, provate a dargli in pasto questo URL: ecwp://www.earthetc.com/images/geodetic/world/landsat742.ecw
Ma ArcGIS non supporta già nativamente il formato ECW e JPG2000? E' vero, infatti questo plug-in serve in particolare per potersi collegare a banche dati pubblicate su Web con il protocollo ECWP, quello di Image Web Server.
La possibilità di aprire in ArcGIS (come in qualsiasi applicazione GIS desktop) banche dati servite da remoto offre vantaggi enormi, perchè consente di lavorare con dati che non devono stare per forza nel mio PC o nella mia rete, ma mi vengono messi gentilmente a disposizione da parte di un server di buon cuore.
Si parla spesso della possibilità di connettersi, mediante ArcGIS a server WMS. Il plug-in di cui parliamo, per dirla in due parole, serve a fare la stessa cosa - ma con un server Image Web Server, che utilizza il protocollo WMS ma anche l'ecwp, che è proprietario (quindi non standard) ma velocissimo!
Questo plug-in serve quindi a sfruttare tutti i vantaggi dello streaming ad alta velocità di Image Web Server, all'interno di ArcGIS.
Potete scaricare qui il nuovo plugin: www.erdas.com/downloadecw.e2b e se volete provarlo subito con un bel mosaico di immagini Landsat di tutto il pianeta Terra, provate a dargli in pasto questo URL: ecwp://www.earthetc.com/images/geodetic/world/landsat742.ecw
sabato 17 maggio 2008
La nuova ERDAS - Intervista a Mladen Stojic
Lo scorso 3 aprile c'è stato il grande annuncio: Leica Geosystems Geospatial Imaging ha cambiato nome, ed è diventata la nuova ERDAS Inc.
ERDAS Inc., nasce successivamente all’acquisizione, da parte di Leica Geosystems Geospatial Imaging, delle società Acquis, ER Mapper e Ionic.
Grazie a queste acquisizioni ERDAS Inc. ha aggiunto alle consolidate soluzioni nel settore della produzione ed elaborazione delle immagini telerilevate da aereo e da satellite, proprie di Erdas Imagine e LPS (Leica Photogrammetry Suite), nuove tecnologie e competenze nell’archiviazione, gestione e condivisione di dati geospaziali.
Oggi ERDAS offre soluzioni che consentono di trasformare i dati geospaziali in informazioni utili per attivare i processi decisionali all’interno di organizzazioni complesse, anche in mercati non tradizionali che possono trovare valore nell’uso dell’informazione geospaziale.
Questi prodotti software, che nascono già conformi agli standard di interoperabilità OGC ed ISO (ERDAS è membro stratgico dell'OGC), danno la possibilità di gestire di tutto il ciclo di vita dei dati geospaziali, dalla produzione alla elaborazione, organizzazione, condivisione fino alla distribuzione via Web.
Sull'ultimo numero di GeoInformatics è stata pubblicata un'intervista a quel pazzo visionario di Mladen Stojic, Vice Presidente e Product Manager per ERDAS Inc. Ho avuto il piacere di conoscere Mladen, che in occasione del nostro ultimo incontro in Svizzera, lo scorso febbraio, ci ha raccontato la sua visione del mondo ed anticipato le linee di sviluppo dei prodotti ERDAS. I concetti fondamentali sono tutti riassunti in quest'articolo, che potete scaricare in PDF oppure sfogliare on-line (l'intervista è a pagina 58).
Perchè il cambiamento del nome in ERDAS? Quali sono le strategie di espansione del gruppo Exagon, e come si posizionano le soluzioni ERDAS? Come saranno integrati prodotti software così apparentemente diversi come le soluzioni Ionic, ER Mapper, ADE con le soluzioni preesistenti di Erdas Imagine? Ma soprattutto, dove stiamo andando e quali novità ancora ci aspettano?
Leggetela, l'intervista. Ne vale la pena.
ERDAS Inc., nasce successivamente all’acquisizione, da parte di Leica Geosystems Geospatial Imaging, delle società Acquis, ER Mapper e Ionic.
Grazie a queste acquisizioni ERDAS Inc. ha aggiunto alle consolidate soluzioni nel settore della produzione ed elaborazione delle immagini telerilevate da aereo e da satellite, proprie di Erdas Imagine e LPS (Leica Photogrammetry Suite), nuove tecnologie e competenze nell’archiviazione, gestione e condivisione di dati geospaziali.
Oggi ERDAS offre soluzioni che consentono di trasformare i dati geospaziali in informazioni utili per attivare i processi decisionali all’interno di organizzazioni complesse, anche in mercati non tradizionali che possono trovare valore nell’uso dell’informazione geospaziale.
Questi prodotti software, che nascono già conformi agli standard di interoperabilità OGC ed ISO (ERDAS è membro stratgico dell'OGC), danno la possibilità di gestire di tutto il ciclo di vita dei dati geospaziali, dalla produzione alla elaborazione, organizzazione, condivisione fino alla distribuzione via Web.
Sull'ultimo numero di GeoInformatics è stata pubblicata un'intervista a quel pazzo visionario di Mladen Stojic, Vice Presidente e Product Manager per ERDAS Inc. Ho avuto il piacere di conoscere Mladen, che in occasione del nostro ultimo incontro in Svizzera, lo scorso febbraio, ci ha raccontato la sua visione del mondo ed anticipato le linee di sviluppo dei prodotti ERDAS. I concetti fondamentali sono tutti riassunti in quest'articolo, che potete scaricare in PDF oppure sfogliare on-line (l'intervista è a pagina 58).
Perchè il cambiamento del nome in ERDAS? Quali sono le strategie di espansione del gruppo Exagon, e come si posizionano le soluzioni ERDAS? Come saranno integrati prodotti software così apparentemente diversi come le soluzioni Ionic, ER Mapper, ADE con le soluzioni preesistenti di Erdas Imagine? Ma soprattutto, dove stiamo andando e quali novità ancora ci aspettano?
Leggetela, l'intervista. Ne vale la pena.
mercoledì 14 maggio 2008
GeoEye-1 in orbita il 22 Agosto 2008
E' stata finalmente comunicata la data prevista di lancio di GeoEye-1.
Il satellite di nuova generazione per l’Osservazione della Terra, capace di acquisire immagini ad altissima risoluzione (40cm in modalità pancromatica e 1,64m in multispettrale) sarà lanciato dalla stazione di Vandenberg in California il prossimo 22 Agosto 2008, un venerdì, a metà mattinata (che vuol dire nel tardo pomeriggio della nostra assolata estate italiana).
Personalmente so già cosa farò quel pomeriggio: tornerò dalla spiaggia, con il sottile rimpianto che mi accompagna sempre nell'ultimo venerdì di ferie; mi collegherò a internet e andrò sulla pagina http://launch.geoeye.com/ per seguire in diretta video tutte le fasi del lancio, e tenendo tutte le dita incrociate aspetterò poi nei giorni successivi di vedere le prime immagini acquisite da GeoEye-1, per scoprire se davvero hanno il livello di dettaglio della simulazione qui a fianco..
Chi, come me, sta aspettando da troppo tempo notizie di questo satellite e vuole essere costantemente aggiornato sulle novità in attesa del lancio, può iscriversi al servizio di news sui prodotti e servizi di GeoEye-1 all'indirizzo http://launch.geoeye.com/LaunchSite/news/signup.aspx.
Il satellite di nuova generazione per l’Osservazione della Terra, capace di acquisire immagini ad altissima risoluzione (40cm in modalità pancromatica e 1,64m in multispettrale) sarà lanciato dalla stazione di Vandenberg in California il prossimo 22 Agosto 2008, un venerdì, a metà mattinata (che vuol dire nel tardo pomeriggio della nostra assolata estate italiana).
Personalmente so già cosa farò quel pomeriggio: tornerò dalla spiaggia, con il sottile rimpianto che mi accompagna sempre nell'ultimo venerdì di ferie; mi collegherò a internet e andrò sulla pagina http://launch.geoeye.com/ per seguire in diretta video tutte le fasi del lancio, e tenendo tutte le dita incrociate aspetterò poi nei giorni successivi di vedere le prime immagini acquisite da GeoEye-1, per scoprire se davvero hanno il livello di dettaglio della simulazione qui a fianco..
Chi, come me, sta aspettando da troppo tempo notizie di questo satellite e vuole essere costantemente aggiornato sulle novità in attesa del lancio, può iscriversi al servizio di news sui prodotti e servizi di GeoEye-1 all'indirizzo http://launch.geoeye.com/LaunchSite/news/signup.aspx.
sabato 10 maggio 2008
Space4City: com'è andata a Roma
Sono abbastanza soddisfatto di questo primo appuntamento di Space4City. Abbiamo avuto un ottimo supporto dall'università di Tor Vergata, e la sala convegni della facoltà di ingegneria è davvero un ottimo posto per questo tipo di incontri, a cominciare dalla possibilità di utilizzare schermi multipli per presentare da un lato le slide powerpoint, e fare delle demo live dei prodotti software sull'altro.
Ho ricevuto complimenti, che fanno sempre piacere, ma ho anche notato un grosso interesse per tutto ciò che abbiamo presentato, sia durante la sessione tecnica della mattina che nel seminario formativo del pomeriggio. E non era semplice tenere insieme argomenti all'apparenza molto diversi tra loro, perché c'era il forte rischio di fare un grosso minestrone senza dare continuità agli argomenti trattati.
Invece in molti hanno voluto seguire l'evento fino alla fine, incuriositi o affascinati dalle novità che stavamo presentando? Chi lo sa. Mi piacerebbe raccogliere su questo blog i vari commenti e le domande che non hanno trovato spazio durante l'incontro.
Questo è l'album delle foto dell'evento di Roma di martedì scorso.
Inoltre ho pubblicato i PDF con tutte le presentazioni powerpoint utilizzate durante la giornata, sia nella mattina che nel pomeriggio. Di seguito quindi riepilogo il programma della giornata, con i link ai file PDF sul titolo di ciascuna presentazione. In alcuni casi non c'erano powerpoint. La mia presentazione di TITAN ad esempio l'ho fatta tutta dal vivo, così come buona parte delle presentazioni di Cristoforo Abbattista, Emanuele Traversari e Francesca Albanese erano live in quanto demo dei prodotti software.
Benvenuto e introduzione ai lavori
Vincenzo Barbieri, Direttore Marketing di Planetek Italia
ERDAS, the Earth to Business company: la Road Map
Enzo Lanza, Regional Sales Manager, South Europe di ERDAS
ERDAS Image Manager: Rintracciare, Descrivere, Catalogare e Condividere dati geospaziali
Emmanuel Mondon, Erdas Inc.
Cristoforo Abbattista, Responsabile Unità Geospatial Systems di Planetek Italia
Leica Photogrammetry Suite 9.2: evoluzioni e nuove funzionalità
Emanuele Traversari. ERDAS Customer Support Engineer
Erdas Imagine 9.2: panoramica del prodotto e nuove funzionalità
Francesca Albanese, Sales Product Manager di Planetek Italia
ERDAS Titan: il social network dei dati geografici in Web 2.0
Massimo Zotti, Planetek Italia
SPACE4CITY: l'informazione spaziale nell'era del Web 2.0
Andrea Navarra, Francesca Albanese e Massimo Zotti (Planetek Italia)
Michaela Weber (European Space Imaging)
Arrivederci al prossimo appuntamento con Space4City!
Ho ricevuto complimenti, che fanno sempre piacere, ma ho anche notato un grosso interesse per tutto ciò che abbiamo presentato, sia durante la sessione tecnica della mattina che nel seminario formativo del pomeriggio. E non era semplice tenere insieme argomenti all'apparenza molto diversi tra loro, perché c'era il forte rischio di fare un grosso minestrone senza dare continuità agli argomenti trattati.
Invece in molti hanno voluto seguire l'evento fino alla fine, incuriositi o affascinati dalle novità che stavamo presentando? Chi lo sa. Mi piacerebbe raccogliere su questo blog i vari commenti e le domande che non hanno trovato spazio durante l'incontro.
Questo è l'album delle foto dell'evento di Roma di martedì scorso.
Space4city |
Inoltre ho pubblicato i PDF con tutte le presentazioni powerpoint utilizzate durante la giornata, sia nella mattina che nel pomeriggio. Di seguito quindi riepilogo il programma della giornata, con i link ai file PDF sul titolo di ciascuna presentazione. In alcuni casi non c'erano powerpoint. La mia presentazione di TITAN ad esempio l'ho fatta tutta dal vivo, così come buona parte delle presentazioni di Cristoforo Abbattista, Emanuele Traversari e Francesca Albanese erano live in quanto demo dei prodotti software.
Benvenuto e introduzione ai lavori
Vincenzo Barbieri, Direttore Marketing di Planetek Italia
ERDAS, the Earth to Business company: la Road Map
Enzo Lanza, Regional Sales Manager, South Europe di ERDAS
ERDAS Image Manager: Rintracciare, Descrivere, Catalogare e Condividere dati geospaziali
Emmanuel Mondon, Erdas Inc.
Cristoforo Abbattista, Responsabile Unità Geospatial Systems di Planetek Italia
Leica Photogrammetry Suite 9.2: evoluzioni e nuove funzionalità
Emanuele Traversari. ERDAS Customer Support Engineer
Erdas Imagine 9.2: panoramica del prodotto e nuove funzionalità
Francesca Albanese, Sales Product Manager di Planetek Italia
ERDAS Titan: il social network dei dati geografici in Web 2.0
Massimo Zotti, Planetek Italia
SPACE4CITY: l'informazione spaziale nell'era del Web 2.0
Andrea Navarra, Francesca Albanese e Massimo Zotti (Planetek Italia)
Michaela Weber (European Space Imaging)
Arrivederci al prossimo appuntamento con Space4City!
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