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domenica 23 novembre 2008

Una webcam per la Terra

E' possibile, con le tecnologie attuali, fotografare ogni parte del globo terrestre con satelliti ad alta risoluzione, una volta alla settimana, e pubblicare immediatamente le immagini su Internet?
A quanto pare questa domanda non ha fatto dormire per qualche anno gli ingegneri del CNES, l'agenzia spaziale francese (lo dico, io, che certi ingegneri non hanno altro cui pensare?)
La risposta a questo intrigante quesito si chiama e-CORCE, ed è un sistema per cui il CNES sta cercando i soldi in giro per metterlo in orbita e presentarsi sul mercato come uno dei principali competitors di Google e delle sue immagini GeoEye.
"Una webcam per la Terra" è il titolo dell'articolo sul sito del CNES, che spiega lo scopo di questo sistema: acquisire una volta alla settimana immagini ad altissima risoluzione (1 metro) sulla superficie terrestre con 16 satelliti leggeri: una costellazione realizzata apposta per raccogliere continuamente immagini, comprimerle utilizzando un algoritmo sviluppato appostiamente dal CNES, e scaricarle a terra.

Niente memoria di bordo, niente possibilità di programmare il satellite per acquisire immagini su richiesta (come invece accade per i satelliti ad altissima risoluzione attualmente in orbita: parlo dei vari Quickbird, Ikonos o GeoEye), nessun archivio centralizzato per i dati: i 16 satelliti scaricheranno i dati su 50 stazioni di acquisizione sparse in giro per il mondo, che le pubblicheranno immediatamente sul Web.

E se i puristi del telerilevamento storcono il naso a sentir parlare di immagini compresse (perchè com'è noto le tecniche di compressione delle immagini finiscono spesso per compromettere la qualità dei dati) la risposta del CNES è che le immagini del sistema e-CORCE (electronic Continuous Observing system Relayed by Cellular processing Environment) non sono destinate al mercato professionale di chi si occupa di cartografia, ma a quello della pubblicità su Internet. Le immagini infatti, nell'idea dei progettisti, dovranno essere disponibili gratuitamente o quasi, e saranno proprio gli introiti pubblicitari a coprire i costi di questa operazione.

Quest'approccio 'diverso' all'utilizzo delle tecnologie di osservazione della Terra merita un approfondimento, soprattutto se l'idea proviene da un'agenzia spaziale nazionale come quella francese. Significa che sempre più la disponibilità dei dati ad alta risoluzione si sta spostando verso un mercato di massa, che non ha le competenze né l'interesse per l'elaborazione del dato, a partire dall'analisi multispettrale?
Probabilmente nei prossimi anni vedremo sempre di più proliferare questi dati ad alta risoluzione, acquisiti da satelliti come quelli della costellazione e-Corce o da piattaforma aerea, il cui principale valore sarà non tanto nella qualità del dato (mi riferisco alla risoluzione spettrale e radiometrica, o alla sua accuratezza geometrica) ma nel suo essere sempre più aggiornato ed aggiornabile.