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giovedì 24 novembre 2011

L'uso del software libero nei progetti complessi

E' iniziata la quarta conferenza italiana sul software geografico e sui dati geografici liberi. Il GFOSS Day 2011 anche quest'anno si pone l'obiettivo di evidenziare lo stato dell'arte del software geografico libero ed Open Source e della condivisione dei dati geografici in Italia, ponendo particolare attenzione ai progetti e alle applicazioni nel campo delle pubbliche amministrazioni e delle aziende.
I partecipanti a questo genere di evento sono i più vari, perché ci sono i sostenitori del software libero più estremisti (noi li chiamiamo i talebani) e quelli più moderati, che di fronte a progetti complessi si sforziano di trovare il giusto compromesso tra le tante soluzioni disponibili sul mercato, siano essere proprietarie o open source.
Questo tema è accennato nell'ultimo numero del nostro magazine GeoXperience e sarà sviluppato domani pomeriggio da Cristoforo Abbattista nel corso del suo interventi.
L'altra sera commentavamo assieme i contenuti della sua presentazione di domani, che racconta quali tecnologie abbiamo utilizzato in tre grandi progetti come il Planetary Radar Observation Center (in pratica l'infrastruttura dei dati di Marte, per l'ASI), il Geoportale di INSPIRE e quello della Regione Emilia-Romagna. E con Cristoforo si diceva che ormai l'open source offre tantissime soluzioni estremamente utili e preformanti, ed al tempo stesso ce ne sono ancora altre che invece nascondono punti deboli inaspettati. Al punto che a volte viene da chiedersi se qualcun altro l'abbia mai usato in un caso reale.
Ad esempio, mi raccontava Cristoforo, Geoserver per fare il GetFeatureInfo fa due query a PostGIS: con la prima scopre quante feature sono interessate alla query spaziale, e con la seconda si fa restituire tutte le coordinate che compongono le feature. In questo modo il 99% delle informazioni estratte da Geoserver è inutile! Oppure un altro problema che abbiamo dovuto affrontare è l’assurda gestione delle linee e poligoni che oltrepassano la linea di cambiamento di data. Insomma c'è sempre tanto di cui discutere e tanto lavoro da fare.
Tutto ciò, accoppiato al crescente interesse delle Pubbliche Amministrazioni italiane rispetto alla liberalizzazione dei dati (non solo geografici), apre una marea di opportunità per i professionisti e le aziende che operano nel settore dell'informazione geografica.

Il GFOSS Day si può seguire in streaming video sul canale messo a disposizione dall'Università di Foggia che ospita l'evento, oppure su Twitter con l'hashtag #GFOSSDAY11.