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lunedì 17 gennaio 2011

Prima e dopo l'alluvione in Australia

La piena del fiume. L'acqua che sale, lentamente ma inesorabilmente, ed inghiotte le strade, i giardini, le automobili... le case.

Per quanto l'avessero annunciata, l'inondazione che ha colpito pochi giorni fa il centro di Brisbane, in Australia, ha causato danni inenarrabili. Per farsi un'idea di quale incubo stiano vivendo gli abitanti di quelle zone, è sufficiente guardare queste immagini acquisite soltanto 4 giorni fa dagli aerei di NearMap.

Gente che ha dovuto usare la propria vasca da bagno come imbarcazione per mettersi in salvo, e che rema per raggiungere un tratto di strada asciutto (per guardare queste aree prima dell'alluvione, basta scegliere le immagini disponibili in date precedenti sulla barra temporale, in alto a destra; se non vi appaiono le date precedenti all'alluvione, è sufficiente ridurre lo zoom):

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C'è qualcuno più fortunato (si fa per dire) che come imbarcazione ha usato una Jacuzzi:

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E questa mucca? Non so come ha fatto ad arrivare su questo tetto, né come abbiano fatto a salvarla.

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Questi esempi sono però illuminanti per raccontare come le tecnologie di osservazione della Terra possono davvero supportare le attività di protezione civile e gli interventi in casi di emergenza come questo. NearMap è già nota da tempo per la qualità delle foto aeree che acquisisce sul territorio australiano con un altissimo livello di dettaglio (2 centimetri!!) e con elevata frequenza (solo nel 2010 su Brisbane ci sono ben 8 date differenti).
Questo servizio della televisione australiana racconta come tutte le foto aeree, acquisite giovedì scorso sulle aree alluvionate dai due aeroplani Cessna e rese accessibili in pochissimo tempo su web, abbiano consentito gratuitamente ai cittadini di consultarle e fare il confronto con lo stato dei luoghi prima dell'inondazione.