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mercoledì 1 settembre 2010

Il satellite che entra in acqua

Nell'ultimo numero di GeoXperience, il nostro magazine semestrale, c'è un articolo che parla del monitoraggio delle aree costiere e dei vantaggi che offrono i dati di osservazione della Terra per questo genere di applicazioni. Se ne parla anche sul Blog di Planetek Italia.

Negli ultimi mesi abbiamo capito che un contributo importante può essere offerto anche dal satellite WorldView-2 grazie ad una delle sue inedite bande del multispettrale.
La Coastal Band, che corrisponde ad una lunghezza d'onda tra 400 e 450 nm, consente infatti di fare analisi specifiche sulle aree costierie, ed è particolarmente indicata per analisi batimetriche. Questo satellite mette infatti a disposizione informazioni praticamente nell'ultravioletto, che in fondali non troppo profondi, si dice fino anche a 20 metri (dipende naturalmente dalla trasparenza dell'acqua), permettono di monitorare aree costiere soggette a rapidi cambiamenti (si pensi alla foce di un fiume, o a quando si vuole monitorare un ripascimento sabbioso lungo la costa) con una periodicità prima d'ora impensabile.

WorldView2Quando presento le nuove applicazioni di monitoraggio costiero possibili con questo sensore, uso spesso questo esempio che fa riferimento ad un'area in Florida.
Questa a sinistra è l'immagine ottenuta nella classica composizione RGB che restituisce i colori naturali, con un'animazione che mostra come, associando in diverse maniere i colori alle 8 bande multispettrali del sensore, si possono evidenziare le caratteristiche del fondale.
(l'immagine ad alta risoluzione è qui)

Il risultato che si può ottenere classificando opportunamente il dato multispettrale è quindi una mappa che rappresenta la batimetria del fondale. La vedete qui accanto, in un esempio presentato dalla DigitalGlobe, sempre su quell'area in Florida.

E' facile immaginare il vantaggio che deriva dal monitoraggio frequente di una determinata area costiera, che grazie a questo satellite può prevedere anche un'acquisizione al mese (sempre se le condizioni meteo lo permettono).
Considerando che un dato multispettrale di questo tipo, su un'area di 100 kmq, costa al giorno d'oggi meno di 4.000 Euro, è facile immaginare che anche se dovessi fare 3 o 4 acquisizioni all'anno - sapendo che poi le informazioni relative alla terraferma le posso usare anche per il monitoraggio urbano o agricolo - i costi di tutta l'operazione sono davvero competitivi.

Per ottenere risultati ancora più accurati, si può richiedere anche un'acquisizione stereoscopica: utilizzando il classico metodo fotogrammetrico, ma sulle aree marine (!!!), si potrà ottenere anche un modello digitale del fondale (lo chiameremo Digital Bottom Model, chissà se esiste questo nome?).

E adesso un po' di risorse utili.

Chi vuole scaricare un esempio di dataset WorldView-2 può fare riferimento alla call "8 bande per Roma" che abbiamo aperto sul nostro sito web. E se qualcuno è davvero motivato ed interessato a fare uno studio su un'applicazione costiera, mi può contattare direttamente così ne parliamo.

Una volta scaricato il dato, possiamo fornire anche una licenza d'uso gratuita per 60 giorni di ERDAS Imagine Professional. Potete farne richiesta qui, e potete anche seguire l'articolo di Mario sul blog ERDAS News che spiega come usare ERDAS Imagine per lavorare con i dati WorldView-2.