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martedì 20 aprile 2010

Nuvole di cenere, viste dallo spazio

Mentre gli aerei non possono volare sopra un vulcano attivo (e ormai nemmeno nei dintorni, laddove questa parola assume un'accezione troppo globale per i nostri gusti di viaggiatori compulsivi), i satelliti di osservazione della Terra possono osservare sornioni, dalle loro placide e sicure orbite spaziali, l'eruzione del vulcano Eyjafjallajökull ed i relativi dintorni.
Ho scaricato le immagini di questa pagina dal sito della DLR, l'agenzia spaziale tedesca, che con riferimento al dato qui sopra, ottenuto dal satellite TerraSAR-X, spiega:

"l'immagine, acquisita la sera del 15 aprile 2010, mostra chiaramente tre crateri neri. Precedentemente, la caldera era coperta da circa 200 metri di ghiaccio. Una crepa collega i crateri di nordest e quello a sud, creati dalla nuova eruzione.
I torrenti generati dello scorrimento dell'acqua (derivata dalla fusione dei ghiacci) scorrono verso Nord, in una valle di oltre 1500 metri, ed una zona enorme già è stata allagata. Se l'acqua derivante dalla fusione dei ghiacciai scorresse verso sud, le zone abitate del litorale meridionale dell'Islanda sarebbero a rischio.
Le ceneri sottili dell'eruzione sono state trasportata dal vento verso est, dove si sono depositate sul ghiaccio creando un rivestimento di superficie denso e liscio. In queste zone il segnale del satellite radar è riflesso debolmente e quindi le aree appaiono più scure nell'immagine".

Qui ci vorrebbe un approfondimento su come funziona un satellite radar, ma siccome su questo blog ne ho già scritto in abbondanza, andiamo avanti:

"Seguendo la striscia scura che si allarga a forma di ventaglio verso est, si riconosce il luogo della precedente eruzione dello scorso 20 marzo 2010: questa zone è stata visitata da migliaia di turist
i che hanno viaggiato con autoveicoli e motoslitte sul ghiaccio, e le loro tracce sono chiaramente visibili come una linea bianca vicino al bordo destro dell'immagine".



Nell'immagine a sinistra invece si riconosce la nuvola di cenere ed anidride solforosa, ripresa dal satellite metereologico Meteosat-9 nello stesso giorno, che si accinge ad interferire con i piani di volo delle compagnie aeree europee: è quello sbuffo arancione tra la Scozia ed il sud della Norvegia.

Ringrazio Leo Amoruso, uno dei nostri "uomini radar", che mi ha segnalato l'articolo sul sito della DLR.