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giovedì 2 luglio 2009

Una stazione europea per il satellite WorldView

Questa è una di quelle notizie che provocano scossoni alla quotazione di un titolo in Borsa.

La European Space Imaging di Monaco di Baviera (EUSI), dopo anni di lavoro con il satellite Ikonos (che prima era della Space Imaging e ora è della GeoEye) ha firmato l'accordo con la Digitalglobe: non solo per la rivendita delle immagini dei satelliti WorldView I e WorldView II, ma soprattutto per l'accesso diretto al satellite per programmare le nuove acquisizioni e scaricare direttamente i dati acquisiti dal satellite stesso, presso la struttura di Accesso Diretto (DAF, Direct Access Facility) di Monaco di Baviera. La notizia ufficiale l'ho letta qui.

Cosa significa avere Accesso Diretto ad un satellite da una stazione di Monaco di Baviera?
Significa che ogni volta che il satellite passa sopra l'Europa, in pochi secondi:
1. gli si può mandare una coordinata e chiedergli di acquisire un'immagine su quell'area
2. il satellite acquisisce
3. si scarica immediatamente il dato su un server a Monaco di Baviera
4. il dato è pronto per poter essere fornito via FTP al cliente.

Questo è esattamente il modo in cui abbiamo sempre lavorato con il satellite Ikonos, e che ci ha consentito tante volte, giusto per fare un esempio, di far effettuare ai nostri clienti le attività di rilievo in campo nello stesso momento in cui il satellite gli passava sulla testa facendo un'acquisizione, ed ottenendo il dataset poche ore dopo.

La differenza sostanziale rispetto al funzionamento degli altri aggeggi in orbita nello spazio, sta proprio nel fatto di poter programmare il satellite, fare l'acquisizione e scaricare il dato nel momento in cui il satellite è a portata di mano, cioé transita sull'Europa e sull'Italia. Si capisce bene che questa modalità operativa non mi costringe ad occupare memoria a bordo del satellite, perché il dato viene immediatamente scaricato; inoltre mi fa aspettare che il satellite faccia qualche giro del mondo finché un'orbita favorevole lo porti a transitare all'interno di un cono di acquisizione sperduto da qualche parte in America, affinché io possa scaricare il mio dato.

Riguardatevi il video che mostrava come funziona il satellite Ikonos, quello spiega tutto.

Nei prossimi mesi torneremo spesso a parlare della missione WorldView-2 (che è il satellite raffigurato nel banner di questo blog, l'avete riconosciuto?).
Sarà il primo satellite commerciale ad alta risoluzione (50cm nel pancromatico) ad acquisire immagini con 8 bande multispettrali: accanto alle quattro tipiche bande Blu, Verde, Rosso ed Infrarosso Vicino (quelle che otteniamo con Ikonos, QuickBird e GeoEye) ci saranno quattro bande mulispettrali "inedite" su un satellite ad altissima risoluzione:

▪ la Coastal Band (400 - 450 nm), utile come dice il nome stesso per gli studi sulle aree costiere grazie alle sue caratteristiche di penetrazione nell'acqua e di risposta sulla clorofilla;

▪ la Yellow Band (585 - 625 nm): molto importante per gli studi sulla vegetazione e per rendere meglio i colori naturali delle immagini;

▪ la Red Edge Band (705 - 745 nm): anche questa utile per l'analisi della condizione e salute della vegetazione, che si identifica con la produzione di clorofilla;

▪ la Near Infrared 2 Band (860 - 1040 nm): un infrarosso vicino, un po' meno vicino dell'altro,
che è meno influenzato dalle variazioni dovute all'atmosfera, anche questo estremamente utile a supporto delle analisi sulla vegetazione e sulle biomasse.

Il lancio di WorldView-2 è previsto per il prossimo autunno, e nel frattempo mi piacerebbe raccogliere le prime idee sulle possibili applicazioni realizzabili con immagini con una tale risoluzione spettrale. Ne vogliamo parlare?