Nell’ambito del progetto di sviluppo del SIT del Comune di Venezia è stato realizzato un sito denominato Territorio on line, per la pubblicazione e consultazione integrata di dati territoriali di base (geodatabase cartografico, ortofotopiano e mappe catastali) e di dati tematici, che fanno riferimento ad altrettanti settori gestionali del Comune (urbanistica, patrimonio, ambiente, ecc.).
Il sito si avvale di diverse componenti tecnologiche: l’interfaccia utente è basata sul nostro Cart@net e realizzato con infinita pazienza dal mio amico Nicky Lunanova con il coordinamento del suo responsabile di progetto preferito, Mauro Casaburi.
I contenuti del sito e le funzionalità di interrogazione sono gestiti attraverso un ambiente facilitato di amministrazione, con possibilità di collegarsi anche a web gis esterni mutipiattaforma. Il “motore” web gis per i dati vettoriali è ArcIMS di ESRI, mentre per i dati raster è il nostro Image Web Server di ER Mapper/ERDAS.
Il portale "Territorio on-line", ToL per gli amici, mostra una bellissima ortofoto con risoluzione 10cm di tutto il territorio comunale, che include non solo il centro storico di Venezia ma anche una grossa fetta di terraferma, con Mestre e la sua area industriale.
Tra le interessanti caratteristiche tecnologiche del sistema, c'è da segnalare la possibilità di visualizzare, in una stessa vista, un numero elevato di servizi vettoriali, provenienti dallo stesso server (un ArcIMS, per i più curiosi) ma gestiti con una straordinaria efficienza e velocità.
martedì 29 aprile 2008
giovedì 24 aprile 2008
ECW Tree
E' possibile con ER Mapper convertire da TIFF a ECW dei file che si trovano in percorsi collocati in varie sotto-cartelle, ed indirizzare l'output (in ECW) su una struttura di cartelle analoga a quella di partenza?
Ho ricevuto in più di un'occasione richieste simili a questa. Si tratta di una necessità abbastanza diffusa, a quanto pare, all'interno di strutture che si trovano a gestire grandi volumi di dati raster, archiviati però in file singoli che tali devono rimanere.
L'approccio seguito da ER Mapper è molto orientato alla creazione di mosaici compressi in formato ECW. La procedura in batch proposta all'interno del software, infatti, consente di fare la compressione di file TIFF contenuti in cartelle e sotto-cartelle, ma buttando tutti i file ECW compressi in un'unica cartella: il passaggio successivo, secondo gli amici della ER Mapper, non deve essere altro che quello di lanciare il mosaic wizard, quello che prelude poi alla creazione del singolo file ECW compresso (per approfondimenti su questa procedura, potete guardarvi il Tutorial Mosaicatura di foto aeree dal sito web di Planetek Italia).
A volte tuttavia, buttare tutti i file compressi in un'unica cartella può creare confusione e non essere utile. Al fine di non mescolare i files tra di loro, è necessario duplicare la struttura ad albero composta dalle cartelle e sotto-cartelle di partenza, e riempire poi ciascuna sotto-cartella con un file ECW che abbia lo stesso nome del TIFF di partenza contenuto nell'equivalente cartella di partenza.. ed ovviamente rappresenti la stessa immagine!
Per evitare di lanciare a mano la compressione delle varie sotto-cartelle, si può utilizzare uno strumento che fa tutto ciò in automatico. Si chiama ECW Tree, l'ha sviluppato Planetek Italia (ed un riconoscimento particolare va a Giulio Ceriola, che ha preso a cuore il problema ed ha affrontato la cosa con il sul solito entusiasmo), ed oltre ad eseguire la compressione ECW di file TIFF andando a creare le cartelle e sotto-cartelle di destinazione seguendo esattamente l'albero di cartelle originale, consente di gestire un'importante serie di parametri:
▪ comprimere le immagini distinguendo tra immagini a singola banda in scala di grigi, file RGB (a colori) e immagini multibanda;
▪ definire il fattore di compressione da raggiungere (da 1 - 99);
▪ eseguire la rotazione delle immagini, in senso orario o antiorario, di un'angolazione definita a piacere.
Quest'ultima funzione è molto utile quando, per esempio, siano state acquisite a scanner numerose immagini ed i fogli sorgenti siano stati posizionati storti sul piano dello scanner. Grazie a questo strumento quindi non serve lanciare separatamente la procedura di rotazione delle immagini e poi quella di compressione, ma si può fare tutto in automatico, risparmiando così un sacco di tempo.
Per usare ECW Tree bisogna aver installato ER Mapper Professional o Image Compressor. Non è un tool gratuito, ma se siete interessati chiamate l'ufficio commerciale di Planetek Italia e... dite che vi mando io ;-)
lunedì 21 aprile 2008
WorldView-1
Digitalglobe ha avviato la commercializzazione delle immagini acquisite dal satellite WorldView-1, di cui abbiamo già avuto modo di apprezzare l'elevata risoluzione nelle immagini in anteprima disponibili dallo scorso autunno.
Quella a fianco, ad esempio, è un'immagine acquisita su Addis Abeba, in Etiopia, lo scorso 5 Ottobre 2007, durante la fase di cosiddetto commissioning.
WorldView ha una risoluzione di 55 cm al suolo, nella modalità Pancromatica (l'unica disponibile), un tempo di rivisita di circa 5 giorni ed uno swath (che si può intendere come l'ampiezza delle strisciate) di circa 17 chilometri.
I prezzi indicati da Eurimage sono gli stessi di QuickBird, quindi 21 Dollari USA per chilometro quadro per i dati di nuova acquisizione. Quando saranno disponibili (ci vorrà un anno o più) i dati d'archivio, costeranno un 20% in meno.
Li vedremo presto su Google Earth, così come i dati QuickBird? Secondo me la risposta del pubblico potrebbe essere fredda, perchè sostituire le belle immagini a colori di QuickBird attualmente disponibili con i dati WorldView, anche se più aggiornati e con una risoluzione leggermente superiore, costringerebbe a visualizzare il territorio con immagini in bianco e nero.
E se dal punto di vista scientifico questi dati hanno un'indubbia valenza, non altrettanto potrà dirsi sotto l'aspetto edonistico. Staremo a vedere.
Quella a fianco, ad esempio, è un'immagine acquisita su Addis Abeba, in Etiopia, lo scorso 5 Ottobre 2007, durante la fase di cosiddetto commissioning.
WorldView ha una risoluzione di 55 cm al suolo, nella modalità Pancromatica (l'unica disponibile), un tempo di rivisita di circa 5 giorni ed uno swath (che si può intendere come l'ampiezza delle strisciate) di circa 17 chilometri.
I prezzi indicati da Eurimage sono gli stessi di QuickBird, quindi 21 Dollari USA per chilometro quadro per i dati di nuova acquisizione. Quando saranno disponibili (ci vorrà un anno o più) i dati d'archivio, costeranno un 20% in meno.
Li vedremo presto su Google Earth, così come i dati QuickBird? Secondo me la risposta del pubblico potrebbe essere fredda, perchè sostituire le belle immagini a colori di QuickBird attualmente disponibili con i dati WorldView, anche se più aggiornati e con una risoluzione leggermente superiore, costringerebbe a visualizzare il territorio con immagini in bianco e nero.
E se dal punto di vista scientifico questi dati hanno un'indubbia valenza, non altrettanto potrà dirsi sotto l'aspetto edonistico. Staremo a vedere.
sabato 19 aprile 2008
Il formato e la struttura dei dati Ikonos
Cosa c'è nel DVD che ricevo quando acquisto un'immagine satellitare?
A seconda del tipo di dato che ho scelto, il contenuto potrà essere decisamente diverso. Per fare un esempio, proviamo a vedere cosa si trova in un DVD con un'immagine a colori a 8 bit, un TIF a colori quindi in singolo file, la più semplice che si possa acquistare.
In quest'immagine ho rappresentato il contenuto del DVD. Andiamo a commentare i file che vediamo in elenco...
▪ Eusi_logo.jpg: è il logo della European Space Imaging, l'operatore del satellite che ha sede a Monaco di Baviera, in Germania. Questo logo va usato in caso di stampe, poster o pubblicazioni del dato, per rispettare i copyright del dato, assieme alla dicitura "© 2008, European Space Imaging GmbH, all rights reserved" come spiegato nel file di licenza d'uso.
▪ EUSI_Single_User_license.txt: il file di testo, da LEGGERE mi raccomando, che contiene la licenza d'uso e le indicazioni sulle modalità corrette di uso del dato.
▪ po_120514_aoi: i file DBF+SHP+SHX, com'è noto, sono i componenti di uno Shape File. Il nome po_120514 sta per "Purchase Order #120514", quindi non è altro che il numero d'ordine dell'immagine che ho acquistato.
AOI sta per Area di Interesse (Area Of Interest). Questo shape file è quindi sostanzialmente identico al file che io avevo precedentemente inviato alla EUSI per richiedere l'effettuazione dell'acquisizione o il ritaglio dell'immagine dalle scene in archivio. Lo trovo all'interno del DVD per certificare la corrispondenza dell'immagine fornita al mio ordine d'acquisto.
▪ po_120514_component: è uno shape che rappresenta le Scene che coprono la mia area di interesse. Se la mia area di interesse è più grande di 100 kmq, è probabile che sia stata necessaria più di un'acquisizione per coprirla. E con il file Component posso quindi risalire alla data di acquisizione di tutte le scene che è stato necessario acquisire per coprire la mia AOI.
▪ po_120514_image: è lo shape che rappresenta tutte le Strisciate cui appartengono le scene utilizzate per coprire la mia area di interesse.
▪ po_120514_metadata.txt: è un file di testo che contiene tutte le informazioni relative a ciò che è stato necessario fare per coprire la mia Area di Interesse con le immagini Ikonos: quante scene sono state acquisite, in che data e a che ora, con quale angolo di inclinazione del sensore... e persino qual era la posizione del sole al momento dell'acquisizione!
▪ po_120514_rgb_0000000.tif: eccola finalmente! La nostra immagine, un singolo file in formato TIF ed in combinazione RGB (Red, Green e Blue), che rappresenta il dato satellitare in colori naturali.
▪ po_120514_rgb_0000000.tfw: il file con le coordinate per la georeferenziazione dell'immagine. Questo file ci permette di aprire il file TIF in un software GIS e di trovare l'immagine posizionata esattamente sulla nostra area di interesse.
▪ po_120514_rgb_0000000.hdr: un file cosiddetto "Header", che contiene altre informazioni utili per la lettura del file TIF da parte di software specifici per il trattamento di informazioni geospaziali.
▪ po_120514_rgb_0000000_ovr.jpg e po_120514_rgb_0000000_ovr.jgw: una Overview, quindi un'anteprima a bassa risoluzione della mia immagine, che mi permette di fare una verifica al volo aprendo il file con strumenti leggeri tipo il viewer di Windows, o velocemente in un software GIS utilizzando il file di georeferenziazione JGW senza dover attendere i lunghi tempi di caricamento di un TIF.
Per approfondimenti potete scaricare un file PDF, comodo da tenere a portata di mano, dal sito web di Planetek Italia, che spiega in maniera molto dettagliata quanto sopra. I più curiosi possono anche visitare una pagina che riepiloga tutte le possibili diverse combinazioni di dato che è possibile acquistare, dal semplice Pancromatico a 8 bit al Bundle (Pancromatico + Multispettrale) a 11 bit.
A seconda del tipo di dato che ho scelto, il contenuto potrà essere decisamente diverso. Per fare un esempio, proviamo a vedere cosa si trova in un DVD con un'immagine a colori a 8 bit, un TIF a colori quindi in singolo file, la più semplice che si possa acquistare.
In quest'immagine ho rappresentato il contenuto del DVD. Andiamo a commentare i file che vediamo in elenco...
▪ Eusi_logo.jpg: è il logo della European Space Imaging, l'operatore del satellite che ha sede a Monaco di Baviera, in Germania. Questo logo va usato in caso di stampe, poster o pubblicazioni del dato, per rispettare i copyright del dato, assieme alla dicitura "© 2008, European Space Imaging GmbH, all rights reserved" come spiegato nel file di licenza d'uso.
▪ EUSI_Single_User_license.txt: il file di testo, da LEGGERE mi raccomando, che contiene la licenza d'uso e le indicazioni sulle modalità corrette di uso del dato.
▪ po_120514_aoi: i file DBF+SHP+SHX, com'è noto, sono i componenti di uno Shape File. Il nome po_120514 sta per "Purchase Order #120514", quindi non è altro che il numero d'ordine dell'immagine che ho acquistato.
AOI sta per Area di Interesse (Area Of Interest). Questo shape file è quindi sostanzialmente identico al file che io avevo precedentemente inviato alla EUSI per richiedere l'effettuazione dell'acquisizione o il ritaglio dell'immagine dalle scene in archivio. Lo trovo all'interno del DVD per certificare la corrispondenza dell'immagine fornita al mio ordine d'acquisto.
▪ po_120514_component: è uno shape che rappresenta le Scene che coprono la mia area di interesse. Se la mia area di interesse è più grande di 100 kmq, è probabile che sia stata necessaria più di un'acquisizione per coprirla. E con il file Component posso quindi risalire alla data di acquisizione di tutte le scene che è stato necessario acquisire per coprire la mia AOI.
▪ po_120514_image: è lo shape che rappresenta tutte le Strisciate cui appartengono le scene utilizzate per coprire la mia area di interesse.
▪ po_120514_metadata.txt: è un file di testo che contiene tutte le informazioni relative a ciò che è stato necessario fare per coprire la mia Area di Interesse con le immagini Ikonos: quante scene sono state acquisite, in che data e a che ora, con quale angolo di inclinazione del sensore... e persino qual era la posizione del sole al momento dell'acquisizione!
▪ po_120514_rgb_0000000.tif: eccola finalmente! La nostra immagine, un singolo file in formato TIF ed in combinazione RGB (Red, Green e Blue), che rappresenta il dato satellitare in colori naturali.
▪ po_120514_rgb_0000000.tfw: il file con le coordinate per la georeferenziazione dell'immagine. Questo file ci permette di aprire il file TIF in un software GIS e di trovare l'immagine posizionata esattamente sulla nostra area di interesse.
▪ po_120514_rgb_0000000.hdr: un file cosiddetto "Header", che contiene altre informazioni utili per la lettura del file TIF da parte di software specifici per il trattamento di informazioni geospaziali.
▪ po_120514_rgb_0000000_ovr.jpg e po_120514_rgb_0000000_ovr.jgw: una Overview, quindi un'anteprima a bassa risoluzione della mia immagine, che mi permette di fare una verifica al volo aprendo il file con strumenti leggeri tipo il viewer di Windows, o velocemente in un software GIS utilizzando il file di georeferenziazione JGW senza dover attendere i lunghi tempi di caricamento di un TIF.
Per approfondimenti potete scaricare un file PDF, comodo da tenere a portata di mano, dal sito web di Planetek Italia, che spiega in maniera molto dettagliata quanto sopra. I più curiosi possono anche visitare una pagina che riepiloga tutte le possibili diverse combinazioni di dato che è possibile acquistare, dal semplice Pancromatico a 8 bit al Bundle (Pancromatico + Multispettrale) a 11 bit.
martedì 15 aprile 2008
Space4City a Roma, martedì 6 maggio 2008
Il primo appuntamento di Space4City è a Roma, martedì 6 maggio, presso la Facoltà di Ingegneria di Tor Vergata. Il nostro seminario si terrà nel pomeriggio, ed è organizzato nell'ambito della giornata di presentazione delle novità della famiglia di prodotti ERDAS.
Il programma dell'evento quindi è il seguente: al mattino "What's new in ERDAS", dalle 9,30 alle 13,00; nel pomeriggio il seminario gratuito "Space4City: l'informazione geospaziale nell'era del Web 2.0", dalle 14,00 alle 17,00 circa.
Qualcuno mi ha chiesto il perché di un evento articolato in due sessioni, divise tra mattina e pomeriggio. Non era sufficiente organizzare il seminario direttamente nella mattinata?
La spiegazione è nell'esigenza, molto importante, di tenere distinta una presentazione prettamente tecnico-commerciale di prodotti software da un seminario di formazione, al termine del quale Planetek Italia rilascia anche un attestato di partecipazione.
"What's new in ERDAS" è infatti un evento di presentazione di prodotti software.
"Space4City" invece è un seminario in cui i prodotti software utilizzati (ovviamente si tratta di ERDAS, ER Mapper e TITAN) sono soltanto strumentali alla spiegazione dei concetti di base del telerilevamento ed alla presentazione delle diverse applicazioni possibili con diversi fonti informative disponibili da telerilevamento satellitare.
Di seguito riporto il programma del seminario del pomeriggio. Per questa occasione avremo il piacere di ospitare la presentazione di Michaela Weber, di European Space Imaging (partner di GeoEye), sui dati satellitari Ikonos, e quella di Frank Hensler, di Infoterra, sui dati radar ad alta risoluzione TerraSAR-X.
Ovviamente tutto gira intorno all'uso di TITAN, lo strumento gratuito per gestire i dati geografici reso disponibile da ERDAS e che tanto successo sta riscontrando in giro per l'Italia e nel mondo.
Visualizzazione ingrandita della mappa
Tutti i dettagli, dal programma dell'intera giornata alle informazioni su come arrivare, sono disponibili on-line sul sito di Planetek Italia. Per comodità potete scaricare qui la brochure dell'evento. Arrivederci a Roma!
Il programma dell'evento quindi è il seguente: al mattino "What's new in ERDAS", dalle 9,30 alle 13,00; nel pomeriggio il seminario gratuito "Space4City: l'informazione geospaziale nell'era del Web 2.0", dalle 14,00 alle 17,00 circa.
Qualcuno mi ha chiesto il perché di un evento articolato in due sessioni, divise tra mattina e pomeriggio. Non era sufficiente organizzare il seminario direttamente nella mattinata?
La spiegazione è nell'esigenza, molto importante, di tenere distinta una presentazione prettamente tecnico-commerciale di prodotti software da un seminario di formazione, al termine del quale Planetek Italia rilascia anche un attestato di partecipazione.
"What's new in ERDAS" è infatti un evento di presentazione di prodotti software.
"Space4City" invece è un seminario in cui i prodotti software utilizzati (ovviamente si tratta di ERDAS, ER Mapper e TITAN) sono soltanto strumentali alla spiegazione dei concetti di base del telerilevamento ed alla presentazione delle diverse applicazioni possibili con diversi fonti informative disponibili da telerilevamento satellitare.
Di seguito riporto il programma del seminario del pomeriggio. Per questa occasione avremo il piacere di ospitare la presentazione di Michaela Weber, di European Space Imaging (partner di GeoEye), sui dati satellitari Ikonos, e quella di Frank Hensler, di Infoterra, sui dati radar ad alta risoluzione TerraSAR-X.
Come acquisire le immaginiCome vedete la mia presentazione finale verte proprio sul tema che caratterizza questa nuova edizione del seminario: come realizzare una comunità di utenti che utilizzino la rete per scambiare dati geospaziali e condividere informazioni.
Andrea Navarra (Planetek Italia)
· I principali satelliti per l'Osservazione della Terra: acquisire e visualizzare i dati
Come creare una banca dati
Francesca Albanese (Planetek Italia)
· L'ortorettifica delle immagini satellitari
· Mosaicatura, bilanciamento e compressione
Come estrarre informazioni dalle immagini · Concetti di elaborazione immagini
· Tecniche di classificazione automatica delle immagini: classificazione tradizionale e classificazione object-oriented
Le applicazioni
· Change detection: come cambia la città; il monitoraggio costiero; la prevenzione dei rischi
La condivisione delle immagini su Internet
Massimo Zotti (Planetek Italia)
· il Social Networking dei dati geografici
· gli Standard OGC
Ovviamente tutto gira intorno all'uso di TITAN, lo strumento gratuito per gestire i dati geografici reso disponibile da ERDAS e che tanto successo sta riscontrando in giro per l'Italia e nel mondo.
Visualizzazione ingrandita della mappa
Tutti i dettagli, dal programma dell'intera giornata alle informazioni su come arrivare, sono disponibili on-line sul sito di Planetek Italia. Per comodità potete scaricare qui la brochure dell'evento. Arrivederci a Roma!
lunedì 14 aprile 2008
GeoEye - 1
Visto che l'altro giorno abbiamo parlato di GeoEye-1, proviamo ad approfondire le informazioni su questo nuovo satellite.
GeoEye-1 potrà acquisire immagini a 0.41 metri di risoluzione in modalità pancromatica (black & white) e 1.65 metri in modalità multispettrale. Altrettanto importante sarà l'elevata accuratezza di posizionamento, che consentirà a questo satellite di localizzare un oggetto entro 3 metri dalla sua reale posizione sulla superficie terrestre. Questo valore di accuratezza di geolocalizzazione non ha precedenti tra i sistemi satellitari commerciali.
GeoEye-1 potrà acquisire fino a 700.000 chilometri quadri di immagini pancromatiche(e fino a 350.000 chilometri quadri di dati multispettrali pan-sharpened) al giorno.
Questa capacità è l'ideale per applicazioni in cui serve una visione sinottica su aree molto vaste in una finestra temporale ridotta. Il tempo di rivisita sarà di 3 giorni, un po' come Ikonos, e saranno disponibili i prodotti BASIC, GEO, ORTHO e le coppie STEREO.
Con un'orbita polare ed eliosincrona, GeoEye-1 effettuerà dalle 12 alle 13 orbite al giorno volando ad un'altitudine di 684 chilometri alla velocità di circa 7.5 km al secondo. Come Ikonos, potrà fare acquisizioni intorno alle 10:30 a.m. sul territorio italiano, ed ancora meglio del suo predecessore questo satellite potrà ruotare e basculare molto velocemente in orbita, riuscendo così ad acquisire molte più immagini in un singolo passaggio.
Guardate questo bel video che mostra molto bene in che modo GeoEye-1 sarà in grado di acquisire immagini su aree molto vaste in un singolo passaggio.
GeoEye-1 potrà acquisire immagini a 0.41 metri di risoluzione in modalità pancromatica (black & white) e 1.65 metri in modalità multispettrale. Altrettanto importante sarà l'elevata accuratezza di posizionamento, che consentirà a questo satellite di localizzare un oggetto entro 3 metri dalla sua reale posizione sulla superficie terrestre. Questo valore di accuratezza di geolocalizzazione non ha precedenti tra i sistemi satellitari commerciali.
GeoEye-1 potrà acquisire fino a 700.000 chilometri quadri di immagini pancromatiche(e fino a 350.000 chilometri quadri di dati multispettrali pan-sharpened) al giorno.
Questa capacità è l'ideale per applicazioni in cui serve una visione sinottica su aree molto vaste in una finestra temporale ridotta. Il tempo di rivisita sarà di 3 giorni, un po' come Ikonos, e saranno disponibili i prodotti BASIC, GEO, ORTHO e le coppie STEREO.
Con un'orbita polare ed eliosincrona, GeoEye-1 effettuerà dalle 12 alle 13 orbite al giorno volando ad un'altitudine di 684 chilometri alla velocità di circa 7.5 km al secondo. Come Ikonos, potrà fare acquisizioni intorno alle 10:30 a.m. sul territorio italiano, ed ancora meglio del suo predecessore questo satellite potrà ruotare e basculare molto velocemente in orbita, riuscendo così ad acquisire molte più immagini in un singolo passaggio.
Guardate questo bel video che mostra molto bene in che modo GeoEye-1 sarà in grado di acquisire immagini su aree molto vaste in un singolo passaggio.
giovedì 10 aprile 2008
Come funziona il satellite Ikonos
Auguri di Buon Anno nuovo a tutti. Vi segnalo una nuova risorsa disponibile per chi vuole approfondire le conoscenze sul satellite Ikonos: a grande richiesta, visto che ad ogni evento me ne viene richiesta una copia, ho messo on-line il video che spiega in che modo opera il satellite.
La voce narrante è del mio collega e amico Fulvio Giungato, esperto di GIS in Planetek Italia e docente rinomato sulla piattaforma ESRI.
Sempre a proposito del satellite Ikonos, ho appena scoperto che le aspettative di vita del satellite si sono allungate fino al 2010. Questa è una buona notizia, e lo è stata sicuramente anche per la GeoEye, proprietaria del satellite, che è riuscita a spuntare una polizza d'assicurazione per il 2008 identica a quella che aveva nel 2007. Segno che Willis, la compagnia di assicurazioni, si è fidata dell'analisi fatta da Lockheed Martin sullo stato di salute di Ikonos II.
Nel frattempo teniamo le dita incrociate, in attesa del lancio di GeoEye-1 che si attende per questa primavera.
La voce narrante è del mio collega e amico Fulvio Giungato, esperto di GIS in Planetek Italia e docente rinomato sulla piattaforma ESRI.
Sempre a proposito del satellite Ikonos, ho appena scoperto che le aspettative di vita del satellite si sono allungate fino al 2010. Questa è una buona notizia, e lo è stata sicuramente anche per la GeoEye, proprietaria del satellite, che è riuscita a spuntare una polizza d'assicurazione per il 2008 identica a quella che aveva nel 2007. Segno che Willis, la compagnia di assicurazioni, si è fidata dell'analisi fatta da Lockheed Martin sullo stato di salute di Ikonos II.
Nel frattempo teniamo le dita incrociate, in attesa del lancio di GeoEye-1 che si attende per questa primavera.
sabato 5 aprile 2008
L'Algoritmo di ER Mapper
Ho realizzato questo video di 4'37" per cercare di spiegare in parole semplici cosa sia l'Algoritmo di ER Mapper.
E' uno strumento molto utile quando si lavora con le immagini raster, soprattutto le immagini satellitari, per evitare di occupare spazio su disco salvando nuove immagini ogni volta che si fa una modifica su quella di partenza.
Per un approfondimento vi rimando alla pagina specifica sul sito web di Planetek Italia oppure sul sito della ER Mapper.
E' uno strumento molto utile quando si lavora con le immagini raster, soprattutto le immagini satellitari, per evitare di occupare spazio su disco salvando nuove immagini ogni volta che si fa una modifica su quella di partenza.
Per un approfondimento vi rimando alla pagina specifica sul sito web di Planetek Italia oppure sul sito della ER Mapper.
martedì 1 aprile 2008
Nasce il blog "Space4City"
Questo è il blog di "Space4City", che ho aperto per creare la community degli utenti del seminario con cui nei prossimi mesi Planetek Italia girerà l'Italia.
Idealmente questo luogo di condivisione è rivolto anche a tutta la gente che ho incontrato dal 2004 ad oggi nel corso delle varie tappe dell'evento "La città ad 1 metro", che tanto mi hanno arricchito con i loro contributi ed il continuo entusiasmo e supporto.
Sono stato molto soddisfatto del risultato di quell'evento, non solo per il numero di persone che hanno partecipato ad ogni tappa (ricordo ancora con grande simpatia le oltre 130 di Terrasini, vicino Palermo) ma soprattutto per il grande interesse e l'entusiasmo suscitato in ogni occasione, ed i feedback che ci hanno aiutato a migliorare sempre più la qualità del seminario ed i contenuti.
Space4City nasce come ideale proseguimento dell'esperienza positiva della Città a 1 metro, con un'attenzione particolare per la condivisione: delle competenze, delle informazioni e dei dati, tra utenti del mercato geospaziale italiano che hanno voglia di fare insieme questa strada, con Planetek Italia e con me.
Idealmente questo luogo di condivisione è rivolto anche a tutta la gente che ho incontrato dal 2004 ad oggi nel corso delle varie tappe dell'evento "La città ad 1 metro", che tanto mi hanno arricchito con i loro contributi ed il continuo entusiasmo e supporto.
Sono stato molto soddisfatto del risultato di quell'evento, non solo per il numero di persone che hanno partecipato ad ogni tappa (ricordo ancora con grande simpatia le oltre 130 di Terrasini, vicino Palermo) ma soprattutto per il grande interesse e l'entusiasmo suscitato in ogni occasione, ed i feedback che ci hanno aiutato a migliorare sempre più la qualità del seminario ed i contenuti.
Space4City nasce come ideale proseguimento dell'esperienza positiva della Città a 1 metro, con un'attenzione particolare per la condivisione: delle competenze, delle informazioni e dei dati, tra utenti del mercato geospaziale italiano che hanno voglia di fare insieme questa strada, con Planetek Italia e con me.
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